Carriera alias riconosciuta al liceo scientifico Fermi di Padova: «La scuola deve essere aperta a tutti»

Venerdì 12 Maggio 2023 di Marco Miazzo
Una classe di studenti

PADOVA - Il liceo scientifico Enrico Fermi ha approvato nel regolamento scolastico la possibilità per gli studenti di vedersi riconosciuta la carriera alias. Con “carriera alias” si intende un regolamento che fornisce la possibilità alle persone transgender di essere riconosciute con il nome che più sentono essere il loro, in base alla loro identità, all’interno della scuola. Il “doppio libretto” rappresenta una parte di un grande percorso verso dei luoghi d’istruzione più aperti e più vicini agli studenti. Il Fermi si aggiunge così agli altri quattro istituti padovani che avevano già introdotto questa possibilità: Cornaro, Modigliani, Duca d’Aosta e Selvatico. «Si tratta di una questione di attenzione a situazioni potenziali, un gesto di attenzione che pensiamo sia doveroso perché la scuola continui ad essere un ambiente civile – spiega la preside Alberta Angelini - Per ora nessuno dei nostri studenti ha dimostrato questa necessità, ma se si dovesse presentare ora il regolamento indica una procedura: starà al preside valutare caso per caso, se l’alunno sta già affrontando un percorso terapeutico in una fase di trasformazione di identità è giusto che la scuola lo accompagni in questo». «Al Fermi siamo attenti alle necessità degli studenti e questa è solo una piccola azione. Facciamo tanto altro - conclude la preside - ad esempio con il progetto “Lucciole in mezzo al grano” che aiuta i ragazzi a ritrovare la bellezza della socialità nel post pandemia, situazione che ha impattato moltissimo sui giovani». 

LA RICHIESTA

La conquista del riconoscimento della carriera alias anche al Fermi è stata ottenuta grazie alle richieste dei rappresentanti di istituto, che con un lavoro tramite assemblee con i rappresentanti delle classi hanno fatto emergere questa sensibilità degli studenti verso chi si sente escluso per questioni di identità. Dal coordinamento Studenti Medi c’è la ferma volontà di promuovere questa campagna di sensibilizzazione e di introdurre un regolamento simile in tutti gli istituti. Affinché gli studenti transgender e non binari possano vivere la scuola come un ambiente accogliente e non escludente. «All’interno delle nostre scuole tanti studenti sono alla ricerca della loro identità e la scuola deve essere aperta a tutti, questo parte prima di tutto dal diritto al nome - commenta Marco Nimis, coordinatore Rete studenti medi Veneto - Essere chiamati con il nome con cui ci si identifica, che non per forza deve essere il nome di battesimo, è il primo passo per far sentire a proprio agio gli studenti e per iniziare un percorso di formazione culturale che è la parte più interessante perché in ogni istituto dove c’è stata questa proposta si accompagnava un percorso di formazione sui diritti e sull’identità di genere sia per gli studenti che per i docenti».

LA CONQUISTA

«La tematica delle “carriere alias” ha spesso suscitato aspre critiche da più parti, ma nella scelta di introdurre il regolamento al Fermi, come negli altri istituti, non c’è la volontà di alimentare polemiche sterili ma semplicemente di andare incontro agli studenti che vivono fasi difficili. «La battaglia sulle carriere alias nasce anni fa dopo un caso di discriminazione verso uno studente transgender al Tito Livio - continua Nimis - Si era quindi inaugurata una riflessione che ha portato a dire che se viene riconosciuta all’università perché non portarla anche nelle scuole superiori? Da quel momento abbiamo lanciato una piattaforma e il tema ha avuto riscontro nazionale, dopo un liceo a Roma è arrivato il Cornaro a Padova. Negli anni abbiamo ricevuto molte critiche, specialmente dall’assessora regionale all’istruzione Donazzan, che definì queste rivendicazioni delle “pagliacciate”, ma definire tale la possibilità di uno studente di farsi riconoscere con il proprio nome non ci sembra giusto». 

Ultimo aggiornamento: 07:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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