CITTADELLA (PADOVA) - (m.c.) Era giugno dell'anno scorso quando per la prima volta in Veneto, a Cittadella, nella storica azienda agricola di Renato Santi, produttore di kiwi biologici, era stata lanciata la vespa samurai, millimetrico insetto innocuo per l'uomo ma vorace di uova di cimice. Ma a distanza di dodici mesi le cimici non si sono ancora arrese, anzi. «La vespa samurai sta facendo il suo effetto - spiega Santi, associato a Confagricoltura Padova - perché dai controlli dei tecnici regionali si sono viste molte uova bucherellate dalla vespa, tuttavia qualche nido di cimice è partito».
Per rafforzare la guerra, lo stesso Santi ha progettato una trappola a base di feromone che pare stia funzionando. Ha un pannello dove viene attaccata una strisciolina di plastica imbevuta con ferormone, e, sotto, un cassone bianco colmo di acqua e sapone. La cimice si posa sul pannello, attratta dal profumo del feromone e poi, per riprendere il volo, plana a terra, ma finisce nel cassone trovandosi invischiata nell'acqua e sapone.
In questo modo c'è chi ha catturato parecchie cimici e contenerne il numero si traduce in una minore riproduzione.
«Da quanto ci riferiscono gli agricoltori, la cimice si sta diffondendo rapidamente sul territorio - sottolinea Michele Barbetta, presidente di Confagricoltura Padova - Gli esperti della Regione ci avevano invitato a non cantare vittoria con la vespa samurai, prevedendo alcuni anni per la diffusione del parassita naturale della cimice asiatica. Nel frattempo occorre mettere in atto tutte le forme di difesa per scongiurare danni irreparabili ai frutteti e sulla soia. Dopo i danni consistenti alla frutta in seguito alle gelate di inizio aprile dobbiamo salvare il resto della stagione».
