Il vero scandalo dello scandalo Palamara è che nella magistratura non è cambiato nulla

Giovedì 11 Marzo 2021
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Gentile direttore,
sto leggendo in questi giorni il libro intervista di Alessandro Sallusti a Luca Palamara sulla magistratura italiana. A meno che non si tratti di false affermazioni c'è materia da far tremar le vene e i polsi. Tra una miriade di dichiarazioni, riportanti nomi circostanze e situazioni, cito solo quanto affermato a pagina 153 del libro laddove l'intervistato afferma che negli ultimi dieci anni non c'è stato un solo magistrato di Cassazione, non un solo procuratore o procuratore aggiunto che non sia arrivato a rivestire quel ruolo grazie al metodo Palamara. Quindi tutti non scelti in base alla capacità, esperienza, attitudine, ma attraverso una lottizzazione tra correnti politiche. Peggio, emerge che la magistratura sarebbe spesso stata usata come strumento di lotta politica. Quel che lascia allibito è che di fronte a tali comportamenti che minano le nostre garanzie costituzionali in un ambito estremamente importante e delicato, vi sia un atteggiamento tiepido se non silenzioso quasi generale da parte degli organi di informazione. Da cittadino italiano mi verrebbe voglia di andare a vivere in un altro Paese!


Giannino Furlanetto
Torre di Mosto


Caro lettore,
penso che nessun magistrato italiano leggendo ciò che ha raccontato l'ex presidente della Anm, Luca Palamara, sia caduto dalle nuvole o si sia troppo sorpreso.

Perchè quello era il sistema: le correnti hanno gestito la magistratura italiana in tutti questa anni. Hanno deciso incarichi importanti, promozioni, trasferimenti più o meno punitivi. Ma non solo: hanno agito come vero e proprio soggetto politico, influenzando le scelte, indirizzando processi, condizionando l'attività di partiti e Parlamento, sostituendosi non raramente alla stessa politica. Basta scorrere la cronaca di questi anni, e farlo senza paraocchi o pregiudizi ideologici, per rendersene conto. Ciò su cui Palamara è più reticente è nel riconoscere che proprio toghe come lui hanno fortemente contribuito a trasformare le correnti della magistratura in centri di potere e di tutela di interessi particolari e corporativi. Dove l'appartenenza a una corrente piuttosto che a un'altra faceva premio su tutto. E decideva i destini di molte toghe, soprattutto quelle che sarebbero andate poi ad occupare i ruoli più delicati e influenti del nostro sistema giudiziario. Purtroppo però nè l'inchiesta nè lo scandalo suscitato nè le ulteriori rivelazioni di Palamara hanno prodotto grandi cambiamenti. L'organizzazione della magistratura e il sistema elettivo dei suoi organismi di vertice restano sempre gli stessi. Nulla è mutato. E forse il vero scandalo è proprio questo.

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