Il killer di Vanessa Ballan la perseguitava.
LA PERSECUZIONE
Vanessa lo aveva confessato anche ai suoi colleghi di lavoro. All’inizio con difficoltà, poi come un fiume in piena per togliersi quel macigno di dosso. Aveva raccontato che aveva presentato denuncia per stalking nei confronti di Fandaj Bujar, il 41enne kosovaro che per la Procura del Tribunale di Treviso l’ha assassinata, accoltellandola sette volte con ferocia d’animale. Il racconto del giovane che sta al reparto macelleria dell’Eurospin, Manuel Vanin, fa accapponare la pelle. Riesce a dire poche parole, prima che lo richiamino con la scusa di una telefonata. Ma sono parole pesanti. Dice: «Nell’ultimo periodo Vanessa aveva paura di lui, veniva in supermercato tre, anche quattro volte di seguito nella stessa mattina. Lei lavorava part-time». E ancora: «Ci aveva raccontato che era andata a fare la denuncia per stalking». Un’altra collega della 26enne, Tatiana, manda un messaggio a nome di tutti: «Siamo profondamente scossi e addolorati. Facciamo le nostre condoglianze alla famiglia. Parleremo con l’azienda perché vogliamo fare qualcosa per ricordare Vanessa». Tatiana conferma che vedeva passare Bujar spesso nel supermercato: «Era tranquillo a prima vista ma non gli ho mai parlato».
I MOVIMENTI
Di fianco all’Eurospin c’è il “Tabar”. Anche il titolare, Luca Vianello, se lo ricorda: «È un interista sfegatato. Viene spesso qui per un caffè, un pacchetto di sigarette. Mai dato problemi. Sembrava una persona tranquilla». Tre ore dopo l’omicidio, alle 14.45 di martedì, dopo aver accoltellato Vanessa, l’assassino entra al bar “Ci Ritorno” a San Vito di Altivole, dove abita. «Ordina una birra, che beve tranquillamente, chiacchierando con noi e con una cliente di tatuaggi», dicono Marika, la banconista, e la titolare del pubblico esercizio Katy. Entrambe lo conoscono, è un cliente. Partecipa anche alle serate organizzate dal bar. «Era tranquillo, ha parlato del tatuaggio che si era fatto di recente, legato a una donna passata, ha bevuto la sua birra come se niente fosse, ma prima di tutto aveva chiesto di andare in bagno». Poi qualche ora dopo, nei servizi alla televisione, Marika riconosce Bujar Fandaj e chiama la titolare. Ieri mattina i carabinieri hanno acquisito i filmati delle telecamere del locale: «Non sappiamo cosa abbia fatto in bagno, se abbia lavato tracce di sangue» ha raccontato la donna.