Il gup di Palermo ha condannato a 13 anni e 8 mesi in abbreviato, per concorso esterno in associazione mafiosa, Lorena Lanceri, la donna che ha per mesi ha accudito durante la latitanza il boss Matteo Messina Denaro.
Indagato anche l'autista
Si complica anche la posizione processuale di Giovanni Luppino, arrestato insieme a Denaro il 16 gennaio scorso e accusato, tra l'altro, di aver fatto da autista al capomafia. Un imprenditore trapanese ha deposto al processo in cui Luppino risponde di associazione mafiosa e ha raccontato che l'imputato, a novembre del 2022, pochi mesi prima della cattura del boss, gli chiese il pizzo per conto del padrino di Castelvetrano. «Mi propose un incontro dicendomi di lasciare a casa il cellulare e poi mi chiese un aiuto economico per Messina Denaro», ha raccontato, smentendo la tesi difensiva di Luppino che prima ha sostenuto di non conoscere la vera identità dell'uomo a cui faceva da autista, poi di avere coperto che dava passaggi al padrino solo in un secondo momento. «Io rifiutai - ha detto il testimone rispondendo alla domande del pm Gianluca De Leo - Dissi che certe cose non le facevo e che se fosse accaduto qualcosa a me o ai miei familiari sarei andato dai carabinieri». All'imprenditore gli inquirenti sono arrivati attraverso le intercettazioni. L'uomo si sarebbe lamentato della richiesta di pizzo al telefono