«Ho visto la morte in faccia, ero alla stazione di Macerata con una mia amica e lui è arrivato con quella macchina scura, ci ha puntato la pistola addosso, è stato attimo poi i colpi di pistola, ho temuto di morire». A parlare dal letto d’ospedale, a Macerata, è Jennifer trentenne nigeriana appena arrivata in Italia con un programma di protezione.
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La rifugiata ieri mattina era alla stazione ferroviaria nel capoluogo di provincia con una connazionale quando l’Alfa di Luca Traini si è avvicinata alla due donne. «Ho visto che aveva in mano una pistola e la puntava contro di noi, la mia amica allora mi ha buttata giù».
È stato un attimo e Jennifer è caduta a terra. L’amica l’ha soccorsa, tutti gridavano, lei chiedeva aiuto, l’auto di Luca è ripartita a grande velocità mentre il marciapiede si riempiva di sangue. Jennifer è ricoverata e non è in pericolo di vita. In ospedale anche un cittadino del Mali, un altro del Gambia e un altro ancora del Ghana. Il ferito più grave è stato trasferito all’ospedale regionale Torrette di Ancona. Un altro invece è stato già dimesso.