«Ogni vigile del fuoco quando esce per andare a fare il suo lavoro, che spesso coincide con una missione perseguita sin da bambini, sa di poter rischiare qualcosa di grave. Ma la tragedia di oggi è particolarmente tremenda e dolorosa perchè premeditata dall'uomo...». Le lacrime di Simona Quadarella, vigile del fuoco in forza al gruppo sportivo Fiamme Rosse, sono quelle di una ragazza che ha conquistato il mondo nel nuoto ma conserva un attaccamento fortissimo e cameratesco ai «colleghi», come li chiama. Ne parla - al telefono con l'ANSA - come se invece di abitare villaggi Olimpici e foresterie di circoli vivesse in caserma. I suoi turni sono quelli intensi di allenamento, che l'hanno portata a vincere l'oro quest'anno nei mondiali svoltisi in Corea del Sud ma il suo sentimento di vicinanza è per chi nei suoi, ancor più duri, rischia la vita, e troppo spesso perde la sfida.
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«Per me - spiega - oggi è un giorno di lutto, il nostro è un lavoro a rischio ma che nella vicenda di Alessandria ci sia stata la volontà dell'uomo, insisto, è una cosa ancora più brutta». «Io - racconta ancora - ho scelto di entrare nel corpo dei vigili del fuoco perchè mi ha sempre affascinata, si è creata l'occasione e non me lo sono fatta dire due volte: adesso ho tanti amici tra gli atleti delle fiamme rosse».