Pilar Fogliati: «Successi e risate, per me è un anno al cardiopalma»

L'attrice romana presenta la seconda stagione di "Cuori"

Giovedì 28 Settembre 2023 di Gloria Satta
Pilar Fogliati: «Ho amato 2 uomini contemporaneamente, ma non l'ho accettato. Virzì? Mi ha scartata»

È stata sul set del film di Giovanni Veronesi Romeo è Giulietta tutta la notte, nemmeno il tempo di riposare tre ore ed eccola in pista per promuovere la serie Cuori 2, poi di nuovo in macchina per un'altra giornata di riprese. Dura la vita, se sei la rivelazione dell'anno. Ma Pilar Fogliati, 30 anni e un'energia da vendere, bellezza da top model e talento esplosivo unito a una gran dose di ironia, è felicissima di questo momento magico. In attesa che escano i film che ha interpretato, Confidenza di Daniele Luchetti e Finché notte non ci separi di Riccardo Antonaroli, e che su Netflix sia disponibile la serie Odio il Natale 2, l'attrice e regista di Romantiche, Nastro d'argento 2023, torna in tv nella seconda stagione di Cuori, dal 1° ottobre su Rai1, regia di Riccardo Di Donna. E, caschetto "vintage", ritrova il ruolo di Delia, cardiologa nell'Italia degli anni Sessanta, bravissima nel lavoro ma tormentata in amore: il suo, di cuore, batte per i due colleghi medici Daniele Pecci e Matteo Martari.
 

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A lei è capitato di amare due uomini contemporaneamente?
«Sì, ma non l'ho accettato: una situazione del genere non fa parte del nostro vocabolario culturale ed emotivo. Ma guarda caso la gente si appassiona proprio alle serie che raccontano questo tipo di casini sentimentali, forse per identificarsi con i personaggi».
 

Con "Romantiche" ha fatto ridere tutta l'Italia, che effetto le fa ora interpretare un ruolo drammatico?
«Lo considero un privilegio: significa sfuggire alle classificazioni. Il personaggio di Delia poi è bellissimo, è una donna determinata e capace di farsi rispettare. Segno che i ruoli femminili di spessore aumentano».
 

La parità, almeno al cinema, si sta avvicinando?
«Sempre più donne giovani stanno emergendo come registe, cosa impensabile fino a qualche anno fa.

Sono ottimista: la prossima generazione sarà quella del vero cambiamento».

 

Che personaggio interpreta in "Romeo è Giulietta"?
«Accanto a Sergio Castellitto che fa un regista teatrale cinico e spietato, deciso a mettere in scena una versione innovativa del dramma di Shakespeare ma senza avere l'idea giusta, io sono un'attrice sfigata che prova in tutti i modi a trovare quell'idea».
 

A proposito di frustrazioni, è vero che è stata scartata da Paolo Virzì?
«Sì (ride, ndr). Quattro anni fa partecipai al provino per Notti magiche ma alla fine lui non mi prese. E ci rimasi malissimo, Virzì era il regista dei miei sogni. Ma poi ho capito che aveva fatto bene, non ero l'attrice giusta».
 

Come definirebbe quest'ultimo anno?
«Veloce, da batticuore. Sono felicissima che le persone si siano riconosciute nelle mie donne di Romantiche. Una spettatrice mi ha detto: avrei voluto prenderle a schiaffi, ma poi ho imparato ad amarle».
 

Ora che tutti la cercano dice molti no?
«Non sono ancora in condizione di rifiutare i lavori con leggerezza, ma faccio mia la convinzione di Castellitto: la carriera di un attore si costruisce sulle rinunce».
 

Al di là del gradimento del pubblico e dei premi, quali altre ricadute positive ha avuto "Romantiche"?
«L'attenzione di molti registi, anche quelli che non mi sarei aspettata. È bello sapere che se non ti prendi sul serio, qualcun altro lo fa al posto tuo».
 

Carlo Verdone, il re della commedia, ha visto il suo film?
«Sì e si è divertito tanto. È sempre stato il mio idolo, mi sono innamorata del cinema guardando i suoi film».
 

Quale considera il suo successo più grande?
«Aver incontrato Veronesi che ha creduto in me, ha prodotto il mio primo film da regista e ha avuto voglia di insegnarmi. Una fortuna. Mi ha dato la carica, il coraggio e ora non mi spaventa più nulla».
 

Ha molti haters sui social?
«No, anche perché un po' vigliaccamente evito di partecipare a troppi dibattiti».
 

Essere una persona gentile come lei può rivelarsi un handicap nel super-competitivo mondo del cinema?
«A breve termine forse sì. Ma alle lunghe è vincente».
 

Vive sempre a Monti?
«Sì, adoro quel quartiere. È il Rione 1 di Roma e poi ci abita anche mio nonno: vuol dire che è casa».

Ultimo aggiornamento: 29 Settembre, 14:32 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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