Incendi, test degli allarmi ok negli ospedali. Al via formazione e simulazioni

Mercoledì 13 Dicembre 2023 di Giovanni Del Giaccio
Incendi, test degli allarmi ok negli ospedali. Al via formazione e simulazioni

 

I certificati antincendio ci sono e hanno scadenza nel 2027, le squadre attive 24 ore su 24 nei presidi ospedalieri anche, quelle per 12 ore nelle altre strutture aziendali anche, ma dopo quanto accaduto all'ospedale di Tivoli il campanello di allarme s'è acceso anche nella Asl di Frosinone. La Regione Lazio, con una nota, ha invitato tutte le aziende sanitarie a effettuare le dovute verifiche.
La commissaria straordinaria della Asl, Sabrina Pulvirenti, ha immediatamente chiesto lumi all'ufficio tecnico dell'azienda e appreso che per fortuna la situazione - almeno dal punto di vista formale - è sotto controllo. Ci sono le certificazioni previste e sono operative le squadre cosiddette "Gsa" ovvero per la gestione della sicurezza antincendio. Si tratta di una misura organizzativa e gestionale dell'attività, finalizzata ad assicurare, per tutta la durata di vita dell'attività, un livello di sicurezza adeguato in caso di incendio. Da qui l'esigenza di averla disponibile per 12 o 24 ore a seconda dell'attività che si svolge nelle strutture gestite dalla Asl. Ma è chiaro che dopo quanto accaduto a Tivoli, non basta essere a posto dal punto di vista formale.
«Abbiamo fatto una verifica dei sistemi di allarme sonoro - spiega la Pulvirenti - e sono entrati regolarmente in funzione, per adesso stiamo facendo una verifica generale e debbo dire che ho trovato una situazione seguita dagli uffici in modo molto preciso.

Con la sicurezza, del resto, non possiamo scherzare».

Effettuate le prove sui sistemi, due i prossimi passi da compiere. «In primo luogo - aggiunge la commissaria - c'è un corso di formazione e aggiornamento che riguarderà indistintamente tutto il personale. La sicurezza è un tema che non possiamo delegare esclusivamente al responsabile dei lavoratori o di quello della prevenzione, ma deve coinvolgere tutti e per questo, d'intesa con i vigili del fuoco, terremo delle iniziative specifiche». Il secondo passo è quello relativo alle prove di evacuazione che la stessa Regione ha chiesto di effettuare entro la fine dell'anno. Difficile che possa essere rispettato questo termine, ma di certo si dovranno effettuare. «I piani esistono, ma metterli in pratica è un'altra cosa - aggiunge la commissaria - ed è quello che intendiamo fare, anche se prima ci sono dei passaggi necessari. Quello di rivederli e condividerli, anzitutto, poi di prevedere se necessario un minimo di formazione e quindi di far funzionare la comunicazione di emergenza». Parliamo di migliaia di dipendenti (4295 secondo i dati forniti ai sindaci di recente dalla stessa Pulvirenti) e di un percorso tutt'altro che agevole. Ma le prove si svolgeranno, con le modalità previste dal piano di evacuazione che ha una serie di indicazioni a seconda dell'evento avverso che si verifica. In questo caso parliamo di incendio, com'è stato a Tivoli, e non sarà coinvolto solo il personale ma anche i pazienti. Una simulazione indispensabile per capire come muoversi, dove andare, cosa fare quando scatta un allarme. Gli ospedali sono, del resto, una macchina più che complessa e anche solo effettuare una prova di evacuazione comporta la dovuta preparazione. Sperando che non serva mai veramente.

Ultimo aggiornamento: 08:39 © RIPRODUZIONE RISERVATA