Terremoto Grecia, l'Ingv: «Un sisma di questo tipo può essere un innesco per scosse in altre zone»

Le parole di Carlo Doglioni, presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia

Venerdì 29 Marzo 2024 di Ludovica Lunghi
Terremoto Peloponneso, l'Ingv: «Un sisma di questo tipo può essere un innesco per scosse in altre zone»

«Un terremoto di questo tipo può generare uno scuotimento in altre zone, diventando un innesco per nuove scosse». A dirlo il presidente dell'Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia Carlo Doglioni, intervistato oggi dopo il sisma in Grecia. Una scossa che però al momento non preoccupa gli esperti, nonostante la magnitudo 5.8 e i 33 km di profondità. Sotto ai 6 gradi, infatti, i terremoti vengono considerati "moderati", e sebbene tutto il Sud Italia stamattina si sia allarmato, non ci sarebbe alcun tipo di pericolo per il nostro Paese, nemmeno dal punto di vista degli tsunami.

Terremoto in Grecia di 5.8, avvertito anche in Puglia, Calabria e Sicilia. «Svegliati dalla scossa»

Cosa è successo

Un altro terremoto ha svegliato stamattina gli italiani, soprattutto quelli nel Sud Italia. Sentito in Puglia, Calabria e Sicilia, il sisma è stato registrato alle 08.12 al largo della Grecia, nel Peloponneso, con epicentro a circa 40 km dalla costa. Una scossa, questa, che non preoccupa gli esperti, nonostante una magnitudo 5.8 e una profondità di 33 km. Come spiegato da Carlo Doglioni, presidente dell'Ingv, il terremoto sarebbe causato dalla compressione della placca tettonica dello Ionio con quella greca: «Una scossa dovuta al fronte compressivo della catena ellenica dove lo Ionio spinge e scende sotto la Grecia.

Una compressione che si esplica con scosse lungo una linea che passa dall'Albania passando per le varie isole ioniche, Corfù, fino a Creta, con sismi che possono superare magnitudo importanti».

 

Altre possibili scosse

Al terremoto di stamattina potrebbero far seguito però nuove scosse, questa volta di magnitudo inferiore: «Con un sisma di questo tipo ci aspettiamo delle scosse di assestamento, chiamate anche "aftershock", di magnitudo sicuramente inferiore in quanto limitati in termini di energia», ha detto Carlo Doglioni.

 

Allerta tsunami?

Considerando la magnitudo e la profondità del sisma, secondo Carlo Doglioni non ci sarebbe alcun pericolo tsunami nella zona. «Al momento non c'è un'allerta tsunami. Quello nel Peloponneso è stato un terremoto profondo, non in grado di rompere il fondo mare o di generare grandi eventi». 

 

Il coinvolgimento dell'Italia

Nonostante il sisma di stamattina sia stato sentito in tutto il Sud Italia, le attività sismiche in questione non coinvolgono direttamente il territorio italiano. Il motivo? «La Puglia è una regione geologia differente, una placca tettonica separata e indipendente. Anche se nel 1743 si verificò un terremoto importante nei pressi di Nardò di cui non conosciamo davvero le origini», ha aggiunto il presidente Ingv.

 

Il terremoto in Bulgaria

Dopo il sisma nel Peloponneso, un altro terremoto è stato registrato stamattina nel sud della Bulgaria. Come riferito dai media regionali, l'epicentro è stato localizzato a 57 km da Plovdiv, a una profondità di 9 km. La scossa, di magnitudo 3.8, non avrebbe causato alcun danno. Un terremoto "minore", come definito da Carlo Doglioni: «Eventi di tale magnitudo sono molto frequenti, in Italia se ne registrano almeno ogni due giorni, motivo per cui l'Ingv non può segnalarli tutti. È un terremoto nella norma, ma è chiaro che il sisma nel Peloponneso possa aver generato uno scuotimento in altre zone, diventando un innesco per nuove scosse».

Ultimo aggiornamento: 15:38 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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