Ariston, cos'è (e cosa fa) l'azienda che in Russia passa sotto il controllo di Gazprom. A San Pietroburgo il mega impianto da 64mila mq

Fondato nel 1960 dalla dinastia italiana di imprenditori di Fabriano Merloni, il marchio è tra i più venduti in Italia e nel mondo

Sabato 27 Aprile 2024
Ariston, cos'è (e cosa fa) l'azienda di elettrodomestici finita al centro del dibattito internazionale: dalla nascita all'espansione, la storia

Tra i marchi di apparecchiature per impianti di riscaldamento e climatizzazione casalinghi più famosi, dal 1960 Ariston vende in Italia e nel mondo.

Creato dalla Merloni, dinastia italiana di imprenditori di Fabriano, in provincia di Ancona, dal 2007 è di proprietà di Ariston Group per i prodotti per il riscaldamento acqua e domestico, e (fino al 2011) di Indesit Company per quelli elettrodomestici.

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La creazione

Nato nel 1960 sulle macchine prodotte dalle Industrie Merloni per cucine, scaldabagni, lavatrici, lavastoviglie e frigoriferi, il marchio viene creato inizialmente per distinguersi dalle altre macchine della Merloni, realizzate per conto terzi, proponendo al mercato apparecchiature innovative e di design. In poco tempo l'azienda diventa leader in Italia nel settore degli scaldacqua, aprendosi anche ai principali mercati dell'Europa Occidentale ed entrando anche nel mondo del riscaldamento degli ambienti, iniziando a produrre caldaie. Diventata leader anche in questo settore, apre nuove filiali in Europa Orientale e in Asia e negli anni Novanta acquisisce Racold, la più grande società di scaldacqua in India, oltre ad inaugurare il primo stabilimento interamente di proprietà in Cina.

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L'espansione

Negli anni Duemila il gruppo investe sulla propria crescita portando a termine l'acquisizione di società e marchi storici nel settore del riscaldamento e dei bruciatori, come Chaffoteaux, Elco, Cuenod e Rendamax. Nel 2011 con l’acquisizione di Cipag SA e Domotec AG, Ariston si conferma poi leader in Svizzera nella produzione, distribuzione e manutenzione di sistemi per il riscaldamento dell’acqua. Solamente due anni dopo il gruppo perfeziona poi l’acquisizione di DhE, società italiana nel settore delle resistenze elettriche per applicazioni commerciali e industriali, e costituisce una joint venture per la produzione e la commercializzazione in Uzbekistan di sistemi di riscaldamento per uso domestico ad alta efficienza energetica. Nel 2014 completa invece le acquisizioni di ATAG Heating, brand attivo nel settore del riscaldamento, e di Heat TechGeysers, secondo player nel mercato sudafricano degli scaldacqua, inaugurando anche un nuovo stabilimento in Vietnam. Un anno dopo Ariston entra anche nel mercato danese, acquisendo Gastech-Energi A/S, oltre a costituire la nuova consociata Ariston Thermo Indonesia e ad assimilare SPM, azienda francese di bruciatori e componenti. Nel 2016 il gruppo continua il suo percorso di crescita tramite l'acquisizione del marchio NTI, leader in Canada e tra i leader negli USA nel settore delle caldaie a condensazione, HTP, marchio solido sul mercato americano del comfort termico ad alta efficienza, e di Atmor, azienda israeliana che distribuisce i suoi scaldacqua elettrici istantanei in 40 Paesi del mondo. Nello stesso anno Ariston inaugura anche un nuovo sito produttivo in Tunisia. Tra il 2018 e il 2019 il gruppo raggiunge un accordo con Whirlpool per la reindustrializzazione dello stabilimento di Albacina, ed acquisisce Calorex, azienda leader in Messico nelle soluzioni per il riscaldamento dell’acqua, per il settore commerciale e residenziale, consolidando la propria presenza nel continente americano. Nel 2021 Ariston Group firma l'accordo per l’acquisizione di Chromagen, una società israeliana leader nella fornitura di soluzioni rinnovabili per il riscaldamento dell’acqua, con sede in Israele e una solida presenza in Australia, a cui farà seguito l'assimilazione di CENTROTEC Climate Systems, azienda pioniera nello sviluppo di pompe di calore.

Lo stabilimento in Russia

Tra le decine di stabilimenti aperti in tutto il mondo, anche quello di Vsevolozhsk, a 20 km da San Pietroburgo, in Russia, la cui gestione è stata temporaneamente trasferita su decreto del presidente russo Vladimir Putin alla Gazprom Domestic Systems, la società di Gazprom che produce elettrodomestici. Si tratta di un sito di 64mila mq, secondo fonti aziendali, di cui 30mila coperti, con 200 dipendenti tra diretti e indiretti, più altri 100 della rete commerciale. Nell'impianto vengono prodotti scalda acqua elettrici per il mercato locale. Con l'inizio della guerra in Ucraina e delle sanzioni, il Gruppo ha interrotto gli investimenti sul sito che continua a operare in modo ordinario. Ariston Group, presente in Russia dal 1995, ha chiuso il 2023 con ricavi per 3,1 miliardi, il fatturato dello stabilimento di Vsevolozhsk si aggira sul 3% del totale. Ancora da valutare, sempre secondo fonti aziendali, l'impatto della nazionalizzazione decisa da Putin. 

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