San Donà di Piave. Villa Maritan confiscata, il Comune pronto ad acquisirla: «Se ne faccia un uso sociale». L'ex boss sconta una condanna ai domiciliari

Mercoledì 8 Maggio 2024 di Davide De Bortoli
Villa Maritan confiscata, il Comune pronto ad acquisirla: «Se ne faccia un uso sociale». L'ex boss è ai domiciliari

SAN DONÀ DI PIAVE - «Villa sequestra al boss Silvano Maritan: se ne faccia uso sociale». L'invito è della consigliera comunale del Pd Francesca Zottis e di Stella Bincoletto, coordinatrice provinciale di Avviso Pubblico Venezia e consigliera comunale di Noventa, in merito alla futura destinazione dell'immobile di via Ballian dopo che il provvedimento dei Carabinieri del Ros e dei Finanzieri del Gico di Venezia nei giorni scorsi è stato notificato a Maritan, attualmente agli arresti domiciliari.
«Spero che la villa venga destinata ad un uso sociale commenta Zottis - nel segno di un riscatto e per seminare nuovi anticorpi contro l'illegalità.

Un lavoro quotidiano che deve vedere forze dell'ordine, istituzioni e cittadini stringersi in modo compatto e lanciare un messaggio forte. È un'operazione di alto valore quella compiuta dai Carabinieri del Ros e ai Finanzieri del Gico di Venezia relativa al sequestro della villa la cui proprietà è riconducibile a Maritan, storico componente della Mala del Brenta». «Uno dei principi cardine della lotta alla criminalità è la confisca e il riuso dei beni conferma Bincoletto -, perché in questo c'è il senso di ricostruzione della legalità. Auspichiamo che le istituzioni e le associazioni della zona possano garantirne un riutilizzo sociale».

IL SINDACO

«Il sequestro è un provvedimento cautelare temporaneo finalizzato alla confisca - precisa il sindaco Alberto Teso -. La confisca sottrae la proprietà al condannato per trasferirla allo Stato. In questo caso il bene passa al patrimonio statale e quindi all'Autorità nazionale per la gestione dei beni confiscati alla criminalità. Con questo ente ci siamo già relazionati per la gestione degli immobili assegnati al Comune, su cui lavoriamo da tempo. In caso di confisca sarà nostra cura intervenire nel procedimento».
Teso, infatti, ha chiesto che gli immobili già sottratti alla criminalità siano messi in affitto. Si tratta di tre case, due appartamenti in via Aquileia e corso Trentin, cinque garage in centro e in periferia, un ufficio, dal 2022 parte del patrimonio comunale. Il sindaco ha chiesto di metterli in locazione. I beni sequestrati, infatti, non possono essere venduti, ma vanno destinati a finalità sociali e per il Comune talvolta risulta più semplice metterli in locazione. «In febbraio ci hanno autorizzato sia alla locazione libera con destinazione del ricavato ad attività sociali, sia a disporre di alcuni dei beni utilizzabili in favore di enti no-profit spiega Teso - Per gli immobili che hanno bisogno di manutenzione stiamo lavorando per renderli disponibili sul mercato: per un appartamento abbiamo stanziato 30mila euro per le manutenzioni».

Ultimo aggiornamento: 9 Maggio, 07:46 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci