Rapina in casa con sparatoria a Cavallino: catturato a Treviso uno dei tre banditi

Mercoledì 21 Febbraio 2024 di Davide Tamiello
Tentata rapina a Cavallino

MESTRE - Lo hanno bloccato poche ore la tentata rapina nella casa della famiglia Biondo, a Ca’ Ballarin.

Uno dei componenti della banda che ha fatto irruzione nella casa è stato fermato in provincia di Treviso dai carabinieri nell’ambito delle indagini che potrebbero portare a breve a individuare gli altri autori del commando. 

NELLA NOTTE
Il fermo dell’uomo, a quanto pare, sarebbe avvenuto alle due di note di domenica, dopo che la Lancia delta sulla quale viaggiavano i banditi era stata messa in fuga dall’inattesa reazione di Alberto Biondo, 34 anni, il culturista che aveva reagito al blitz e che si era visto esplodere un colpo di pistola alla gamba, e del padre Maurizio, 62 anni, agricoltore in pensione.
A mettere gli inquirenti sulle tracce della banda c’erano innanzi tutto le telecamere che avrebbero inquadrato la Delta in fuga da Ca’ Ballarin in due dispositivi diversi della rete di video sorveglianza del Comune di Cavallino Treporti. L’auto dei banditi peraltro era stata parcheggiata a una certa distanza dall’abitazione della famiglia Biondo. Non è dato sapere al momento se nelle immagini delle telecamere i banditi si fossero tolti il passamontagna che indossavano al momento del colpo. I tre fuggitivi inoltre avevano cercato di fermare le auto in transito nel tentativo, non andato in porto, di requisire le vetture. E ciò potrebbe avere fornito ulteriori indizi agli inquirenti.
Questi sembrano avvalorare l’ipotesi che la tentata rapina non sia stata opera di professionisti. 

L’OBIETTIVO
La stessa scelta dell’obiettivo, l’abitazione di una famiglia di agricoltori, nella quale erano presenti almeno cinque persone, non sembra essere stata ben ponderata. Oltre a tutto, in base a quanto risulta agli investigatori, i banditi non avrebbero mai provato a chiedere alla coppia di anziani che avevano per prima incontrato dove fossero i soldi. Dubbi condivisi in queste ore anche da Alberto Biondo, ancora ricoverato all’Ospedale dell’Angelo di Mestre, dove lo aspetta un’altra operazione: «Non ho ancora capito che cosa cercassero», ha commentato il giovane.
Di certo il fermo di uno dei componenti del trio sembra stringere ulteriormente il cerchio sugli altri due fuggitivi. Sulle loro tracce sarebbero i carabinieri del nucleo investigativo di Venezia e i colleghi della compagnia di San Donà di Piave.
 

Ultimo aggiornamento: 19:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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