Follia a Venezia. Tassista si “filma” mentre provoca moto ondoso che manda a sbattere tutti i mezzi ormeggiati, le bravate notturne finiscono in Rete

Lunedì 4 Marzo 2024 di Tomaso Borzomì
Follia a Venezia. Tassista si “filma” mentre provoca moto ondoso che manda a sbattere tutti i mezzi ormeggiati, le bravate notturne finiscono in Rete

VENEZIA - Prima una barca tipo taxi che sfreccia in quello che pare rio dei vetrai a Murano, poi due giovani che a pochi metri da piazzale Roma a momenti non si schiantano contro il rio chiuso.

Le notti “folli” dei veneziani sono riprese e finiscono virali sui social, con la città che si chiede cosa stia succedendo. Qualche giorno fa quasi non c’era un cellulare cittadino che non avesse inoltrato agli amici il filmato in cui si vedeva il comandante di una barca che sembrava un taxi divertirsi a riprendere gli esiti del suo moto ondoso. Poco più di trenta secondi in cui si vede un’imbarcazione, con la bandiera italiana in bella vista e le barche ormeggiate a “saltare” sull’acqua. Cofani, open, barche nuove, tipiche, in legno: nessuna è stata risparmiata da un gesto condito dalla colonna sonora scelta: “Onda alta” di Dargen D’Amico. 

LO SFREGIO

Un ulteriore sfregio evidentemente voluto, un disprezzo verso l’altro, ma anche verso la stessa città che dà da mangiare a chi guidava il taxi. E, manco a farlo apposta, il video si conclude con la frase cantata dal musicista «questa volta hai fatto un bel casino». Pare invece risalire a sabato notte quanto registrato da due persone che si trovavano nei pressi di fondamenta Tre ponti, poco distante da piazzale Roma. Dal video, prima di capire cosa stia succedendo, si sente il motore, poi, dalla nebbia, sbuca un barchino verde-azzurro che sfreccia a grande velocità, anche in questo caso incurante di quanto potesse accadere alle imbarcazioni ormeggiate. Il giovane sparisce dall’inquadratura poco dopo i tre ponti, ma la preoccupazione è di chi riprendeva la scena: «Con la nebbia, ma è mongolo». A fargli eco un amico, che, con voce concitata, aggiunge: «Se schianta perché (il rio) xe serà, è chiuso, mamma mia». 

TRAGEDIA EVITATA

Che la bravata non sia finita in tragedia è una questione di buona sorte, anche perché dal video non si capisce cosa accada, salvo sentire il motore calare di giri e quindi, con tutta probabilità, chi era a bordo si è accorto in tempo di quello che sarebbe potuto accadere. A rasserenare i due che hanno registrato la scena è lo stereo, che continuava a suonare: «L’ha visto in tempo?» chiede la prima voce. «C’è ancora la musica che va, tasi…», la risposta dell’amico. Se questi due casi sono diventati simbolo di una situazione esasperata, per chi viaggia in barca in laguna non si tratta di una novità. Non c’è niente da stupirsi perché, soprattutto in certe zone di Venezia e di notte, si sa che qualche giovane non dà peso ai rischi creando danni alle barche, alla città, rischiando anche la propria vita per pochi attimi di adrenalina.

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Ultimo aggiornamento: 17:00 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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