Mestre. La "recordgirl" delle spaccate ricevute è la titolare di un negozio di estetica: «Basta è la quinta volta. Ho speso 4mila euro, sono costretta a chiudere»

Giovedì 1 Febbraio 2024 di Fulvio Fenzo
La "recordgirl" delle spaccate ricevute è la titolare di un negozio di estetica: «Basta sono 5 volte. Ho speso 4mila euro, sono costretta a chiudere»

MESTRE - La porta ha ancora i segni dell'ultima effrazione. «Sono passati di notte, l'hanno aperta con un piede di porco.

Poi è scattato l'allarme e il sistema di fumogeni che ha fatto fuggire i ladri. Ma sono rimasti i danni, perché la porta è da cambiare di nuovo. Sono qui in via Tasso da dodici anni con il mio centro estetico, ma nell'ultimo anno e mezzo ho subìto cinque spaccate. Danni, danni, danni continui... Avrò già speso quattromila euro. Sarò costretta ad andare via da qui, perché non si può più andare avanti così».

IL "RECORD"

Daniela, la titolare del centro estetico Equilibrium a metà di via Tasso, è una degli ormai tanti titolari di attività e negozi della città finiti nel mirino dei ladri. Ma cinque colpi dalla seconda metà del 2022 ad oggi sono un "record" che è difficile sostenere e che fa saltare i nervi. «Sono entrati dalla porta centrale, dalla vetrina dietro l'angolo, da quella affacciata alla strada... le hanno provate tutte. Ma il risultato è di renderci impossibile continuare a lavorare in questo modo, tenendo la porta chiusa come se fossimo una gioielleria e con la paura di uscire appena cala il buio - riprende la titolare -. L'ultimo colpo risale alla notte tra l'10 e l'11 gennaio. Ora aspettiamo di cambiare la porta di nuovo».
Una notte, quella di tre settimane fa, nella quale i malviventi hanno colpito anche pochi metri più avanti, al Centro servizi "Cik" all'incrocio tra via Tasso e via Aleardi. «L'ora era quasi la stessa, dopo le 2, e la telecamera del mio negozio li ha ripresi mentre scassinavano la serratura - racconta Alexandru Iacob, proprietario dell'attività -. Anche da me è scattato l'allarme e sono fuggiti, ed io sono corso nel negozio in piena notte. Ho visto gente sospetta e l'ho segnalata alle forze dell'ordine, ma è stato inutile». Passati appena nove giorni, il 20 gennaio Iacob si è ritrovato con la porta in vetro sfondata con un tombino, andando così anche lui ad aggiungersi alla lunga serie - ormai quasi quotidiana - di vetrine mandate in frantumi con i chiusini in ghisa. «In questo caso dalle registrazioni si è visto che era un bandito solitario - prosegue il titolare -, però da allora ho deciso di chiudere tutte le sere le serrande del negozio, spegnendo le luci che prima lasciavo accese per dare un po' di vita a questa zona. Evidentemente non serve: qui bisogna solo difendersi».

DI NUOVO IL MERCATO

Non a caso, sempre in via Tasso, c'è qualche commerciante che tiene un bastone o una mazza da baseball sotto al bancone, e chi può - come il centro estetico - apre le porte del negozio solo quando vede in faccia il cliente. «Purtroppo è tornato anche il "mercato" delle badanti che in passato era nel giardino dove hanno messo le telecamere - spiega il commerciante -. Si sono spostati in via Aleardi e martedì pomeriggio sono arrivati quattro tossicodipendenti, un nero e tre italiani tra cui una ragazza, con borse cariche di formaggi, bottiglie e altri alimenti da vendere alle donne dell'Est. Ho cercato di allontanarli e mi hanno minacciato con una bottiglia. Quindi ho chiamato la polizia per segnalare la situazione, ma mi hanno risposto chiedendomi se ero sicuro che si trattava di merce rubata nei supermercati, e non è arrivata nemmeno una pattuglia. Ma allora, mi chiedo, cosa dobbiamo fare quando vediamo queste cose che, oltre ai furti, portano anche altro degrado?».

Ultimo aggiornamento: 2 Febbraio, 09:44 © RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci