Venezia. Hotel Bauer venduto a King Street, stipendi in ritardo: cresce l'allarme dei lavoratori

Giovedì 28 Marzo 2024 di Marta Gasparon
Hotel Bauer venduto a King Street, stipendi in ritardo: cresce l'allarme dei lavoratori

VENEZIA - Cresce l'allarme tra le sigle sindacali Uiltucs e Cgil Filcams, che stanno seguendo la vicenda del destino dell'hotel Bauer dagli inizi. I ritardi registrati nel pagamento dello stipendio del mese di febbraio sono un dato di fatto che ha spinto i segretari Riccardo Vitulo e Renato Giacchi ad attivarsi con una sollecitazione, nell'auspicio che la situazione si sblocchi quanto prima.

Tra le richieste, anche quella «di un incontro urgente per il quale attendiamo una risposta. In caso contrario, ci muoveremo di conseguenza», afferma Vitulo (Uiltucs), spiegando come pure lo stipendio di gennaio fosse in ritardo, poi però arrivato nelle buste paga dei dipendenti, oggi fortemente preoccupati alla luce di una notizia che sembrerebbe ormai certa: l'entrata in scena del nuovo proprietario del Bauer, ossia la società globale statunitense King Street, che si occupa di gestione degli investimenti dal 1995.

E che gestisce un capitale che si aggira attorno ai 20 miliardi di dollari.

Tante, troppe le incertezze che continuano ad accavallarsi in questi mesi, da quando Signa Holding Group la più grande società immobiliare privata austriaca ha presentato ufficialmente istanza di insolvenza. Mossa che ha spinto il Gruppo, che ha rilevato l'albergo veneziano nel 2020, dal 2022 sottoposto ad un significativo intervento di ristrutturazione, a cercare fondi per tentare di uscire dalla crisi finanziaria che l'ha colpito. Mettendo in vendita alcuni dei suoi edifici più prestigiosi, tra i quali a quanto pare anche lo storico hotel di lusso con sede in campo San Moisè. Quel che è certo è che i sindacati hanno in questi giorni alzato la guardia, chiedendo di potersi riunire attorno ad un tavolo per affrontare il tema della tutela delle lavoratrici e del lavoratori dell'albergo.

Se inizialmente il Bauer, la cui gestione del complesso è stata affidata alla compagnia Rosewood Hotels & Resorts, contava una novantina di lavoratori fissi, quelli attualmente rimasti sono circa 20. Una strada non certo in discesa, almeno per il momento, quella del destino dell'hotel appartenuto per più generazioni alla famiglia Bortolotto Possati e sottoposto dal novembre 2022 ad un intervento di ristrutturazione tuttora in corso. Lo stesso che, una volta conclusosi, dovrebbe portarlo a riaprire le porte non prima della fine di marzo del prossimo anno. Questi, almeno, i piani iniziali.

Ultimo aggiornamento: 29 Marzo, 10:16 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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