Venezia. Si stacca un barbacane di 60 chili da palazzo Labia, sede della Rai del Veneto

Giovedì 31 Agosto 2023 di Nicola Munaro
Venezia. Si stacca un barbacane di 60 chili da palazzo Labia, sede della Rai del Veneto

VENEZIA - Un minuto, forse anche meno. È l'arco di tempo che divide un fatto di cronaca dalla cronaca di una tragedia.
Sono le 9 di ieri mattina quando da palazzo Labia, sede della Rai del Veneto, si stacca un barbacane dal peso di 60 chili e cade sui masegni della fondamenta sul rio di Cannaregio.

Pochi istanti prima - forse un minuto, raccontava poi un testimone - sulla fondamenta era passato uno dei tanti turisti che sceglie quello scorcio per immortalare il Canal Grande. A conti fatti la cronaca si chiude qui (l'intervento dei vigili del fuoco e della polizia locale, nessun ferito, il barbacane a terra e la fondamenta chiusa) per aprirsi alle indagini su come sia successo e sulla salute del palazzo, uno dei più noti a Venezia.


LA SOPRINTENDENZA
Poco dopo la notizia del crollo del barbacane, si è mossa anche la Soprintendenza, a cui il palazzo è vincolato. Sono stati avvertiti esperti ingegneri e restauratori ai quali è stato affidato un doppio compito. Primo, scoprire la natura del crollo (e per questo il barbacane è stato acquisito e verrà analizzato) e poi per fare una sorta di tac a tutto palazzo Labia. Un evento, quello di ieri mattina, che ha fatto parlare tutta Venezia anche perché apre il fronte sulla manutenzione e la cura dei palazzi storici della città, potenzialmente tutti a rischio di diventare protagonisti di fatti simili.
«L'ultima ricognizione completa allo stato di salute del palazzo - spiega Giovanni De Luca, direttore della sede Rai del Veneto - era stata portata a termine circa due anni e mezzo fa, sempre in accordo con la Soprintendenza. Grazie a quell'intervento erano state ripulite tutte le incrostazioni e ridotti a zero le cause di pericolo. Sarà da capire adesso come mai sia successo e sarà, questa, anche l'occasione per un nuovo controllo. Nel frattempo abbiamo preso tutte le precauzioni per evitare altri incidenti a cui cammina nella zona del palazzo, sia lato fondamenta sia, ma in via del tutto cautelativa, lato campo San Geremia».


L'ORDINANZA
"Il comando dei vigili del fuoco non ha potuto escludere il crollo di ulteriori porzioni di edificio" si legge nell'ordinanza con cui ieri pomeriggio il settore Lavori pubblici del Comune ha chiuso "fino al perdurare delle condizioni di pericolo" il tratto finale della fondamenta de Ca' Labia. A permettere la riapertura saranno quindi le indagini già cominciate nelle ore successive al crollo della mensola in pietra d'Istria dal cornicione del palazzo. E se la fondamenta è interdetta al passaggio, anche dal lato di campo San Geremia è stata data segnalazione di un possibile pericolo di crollo di altri pezzi, chiedendo ai turisti, ai veneziani e a chi lavora a palazzo Labia di fare attenzione e non passare troppo vicino al palazzo.


L'INCONVENIENTE
La decisione - giusta e naturale - del Comune di chiudere la fondamenta fin quando non saranno certe le cause del crollo e non sarà chiaro che non ci sono altri pericoli, ha come effetto collaterale quello di impedire a chi vive in quel tratto di fondamenta di raggiungere la propria abitazione. La soluzione va trovata al più presto anche attraverso un parere del Comune e dei vigili del fuoco sulla possibilità di aprire un passaggio dedicato, sempre nel rispetto della sicurezza e delle indagini.

Ultimo aggiornamento: 1 Settembre, 11:03 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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