TREVISO - La Corte di Cassazione boccia gli autovelox della Tangenziale. E Ca’ Sugana corre il serio rischio di vedersi annullare tutte le multe staccate per eccesso di velocità: un colpo tremendo per il bilancio considerato che, nel 2023, l’incasso è stato superiore ai 5 milioni di euro. Per la Corte gli strumenti elettronici utilizzati dal Comune, e da un po’ tutti i comuni in Italia, non avrebbero l’adeguata omologazione del Ministero ma solo una generica autorizzazione. Una questione emersa col ricorso fatto da un professionista trevigiano multato perché beccato a correre a 97 chilometri orari quando il limite in Tangenziale è di 90.
I timori
La sentenza ha avuto un effetto deflagrante a Ca’ Sugana. «Siamo preoccupati - conferma il sindaco Mario Conte - siamo in contatto col Ministero alle Infrastrutture per capire se è possibile trovare un punto d’incontro tra la normativa e la necessità di garantire la sicurezza sulle strade oltre che difendere i bilanci dei comuni». E poi il dubbio: mantenere accesi gli autovelox in Tangenziale o spegnerli fino a quando non ci sarà un ulteriore chiarimento? Il sindaco era quasi rassegnato a dover bloccare tutto per evitare una pioggia di ricorsi. Ma, al termine di un giro di consultazioni tra ufficio legale e comando della Polizia locale, la posizione è cambiata. E l’amministrazione ha deciso di tirare dritto: «Preso atto dell’ordinanza della Suprema Corte di Cassazione - è la posizione ufficiale - fermo restando un maggiore approfondimento delle motivazioni e delle conseguenze del citato provvedimento anche con la ditta che fornisce la strumentazione, si ritiene opportuno mantenere operativi i sistemi di rilevazione della velocità considerato che i termini per la eventuale notificazione delle sanzioni possono scadere successivamente all’emanazione di ulteriori pronunce giurisprudenziali o auspicabili provvedimenti normativi o regolamentari». Tradotto: non si cambia.
La relazione
«È una sentenza che ci preoccupa molto - ribadisce Conte - che ci impedisce di garantire la sicurezza stradale e di limitare la velocità in quelle arterie considerate più a rischio. Una sentenza che però va analizzata in modo approfondito e che faremo nelle prossime ore sovrapponendola anche col nuovo Codice della Strada. Poi siamo pronti a chiedere un confronto col Ministero delle Infrastrutture per capire come si può agire per garantire i comuni che hanno già emesso un bilancio di previsione».