Scappa di casa a 14 anni per un brutto voto, il padre: «Ore d'angoscia, era solo un rimprovero»

Sabato 4 Maggio 2024 di Maria Elena Pattaro
Immagine d'archivio di un bambino che cammina per strada

PIEVE DEL GRAPPA (TREVISO) - «L’ho rimproverato per un voto a scuola. Una discussione come tante, non mi sembrava di avergli detto chissà cosa. Mai avrei pensato che mio figlio scappasse di casa». Il papà del 14enne non riesce ancora a capacitarsi della fuga ribelle del ragazzino insieme a un amico 13enne. Il sollievo per averli ritrovati entrambi sani e salvi dopo una notte passata all’addiaccio si mescola alla preoccupazione per una bravata che poteva avere risvolti drammatici. «Ci siamo rimasti malissimo - ha confidato l’uomo alla sindaca Annalisa Rampin, che per prima li ha avvistati in piazza a Crespano -. Come ha potuto sparire per ore facendo stare tutti in pensiero?». È quello che la famiglia continua a chiedersi, dopo una notte insonne passata in contatto con i soccorritori e le forze dell’ordine impegnate nelle ricerche, sperando di ricevere la notizia tanto attesa, come alla fine è successo. Per le due famiglie marocchine, venerdì sera si è concretizzato uno degli incubi più temuti da ogni genitore: la scomparsa dei propri figli. Uno sparito per ribellarsi all’autorità, l’altro per spalleggiare l’amico.

Bravate da adolescenti che però hanno creato molta apprensione in paese.

SCONSIDERATI

I due studenti delle medie non avevano minimamente calcolato gli effetti della loro scomparsa: la denuncia e le ricerche con un gran dispiegamento di uomini e mezzi. Se n’erano andati senza cibo, cellulare, soldi o documenti e per l’intera notte hanno vagabondato finché la fame e la stanchezza li hanno spinti a tornare in centro, nella speranza di mettere finalmente qualcosa sotto i denti. Una volta portati in caserma, i militari dell’Arma hanno appurato che alla base dell’allontanamento del 14enne non ci fossero eventuali maltrattamenti o abusi. Niente di tutto questo, anzi. Si tratta di una famiglia perbene, di lavoratori, ben integrata nel tessuto sociale del territorio. Lo stesso vale per l’altro nucleo, quello del 13enne. In caserma i genitori hanno potuto finalmente riabbracciare i loro figli. Insieme ai sospiri di sollievo è arrivata anche una lavata di capo per i due ragazzini. Non solo dai genitori, ma anche dagli stessi carabinieri. Il messaggio è chiaro: sono stati degli sconsiderati a passare la notte a zonzo per strade e sentieri, senza pensare ai rischi a cui si stavano esponendo.

IL DELITTO

A Pieve del Grappa i giovanissimi ultimamente danno molto da pensare. Meno di quattro mesi fa un 17enne ha ucciso a coltellate il giardiniere albanese Bledar Dedja. La comunità è ancora scossa da quell’omicidio, avvenuto il 21 gennaio scorso, e maturato in un contesto di vendetta del minorenne nei confronti del 39enne con cui aveva avuto una frequentazione gay. Ora l’assassino, reo confesso, è nel carcere minorile di Treviso, in attesa del processo. La vicenda dei due studenti scomparsi si è conclusa invece con un lieto fine, dopo ore di angoscia. Ma l’interrogativo rimane: come intercettare il disagio dei ragazzi prima che sfoci in azioni pericolose? Èuna domanda a cui l’intera Marca cerca risposte.

Ultimo aggiornamento: 19:17 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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