Sindaco denunciato, respinta la richiesta di un consiglio comunale per sfiduciarlo

Mercoledì 24 Aprile 2024 di Leonardo Sernagiotto
Il primo cittadino Diego Parisotto

CASTELLO DI GODEGO (TREVISO) – Il regolamento consiliare evita ai membri della maggioranza di Progetto Godego di dover affrontare in aula la mozione di sfiducia, avanzata dall'opposizione di Godego Viva nei loro confronti. La minoranza aveva infatti presentato richiesta di convocazione di un consiglio comunale straordinario, in seguito ai fatti di cronaca emersi riguardanti il primo cittadino Diego Parisotto, denunciato da un cittadino godighese per appropriazione indebita a causa di un debito non restituito, oltre che ad essere stato sollevato d’ufficio dal ruolo di amministratore di sostegno di un suo concittadino dal giudice tutelare di Treviso. Ritenendo che i membri di giunta e maggioranza non possono non essere stati a conoscenza di eventuali situazioni critiche riguardanti il sindaco, il gruppo guidato da Pier Antonio Nicoletti richiedeva che la maggioranza rendesse noto la reale situazione che coinvolgeva il sindaco e soprattutto sapere, nel caso i fatti attribuiti al primo cittadino fossero accertati dall’autorità competente, cosa questo avrebbe comportato per i godighesi. Non da ultimo, i consiglieri di Godego Viva intendevano avere delucidazioni anche sulla gestione della raccolta fondi, destinata ad aiutare le famiglie godighesi colpite dell'incendio di via Alberon del 23 gennaio scorso.

Tuttavia, non è bastata la richiesta presentata dai 4 consiglieri di opposizione (oltre a Nicoletti, Barbara Gardiman, Diego Pegoraro e Antonio Candiotto). Per esser accolta, era necessaria la firma di un quinto consigliere, in modo da raggiungere i 2/5 del consiglio comunale, come da regolamento.

IL CAPOGRUPPO

Secondo il gruppo guidato da Nicoletti, si tratta di una grande occasione persa da parte della maggioranza «per dimostrare alla cittadinanza il non coinvolgimento degli organi comunali a quanto viene attribuito e per il sindaco la possibilità di dimostrare che si tratta solo di diffamazione, come ha sempre sostenuto». Invece, prosegue Godego Viva, la maggioranza prosegue nel suo «rifiuto di incontrare i cittadini e fare chiarezza. Un rifiuto a confrontarsi davanti a un consiglio che avrebbe visto una grande partecipazione di cittadini per sapere finalmente la verità, quella vera. Divenendo momento adeguato a far aprire gli occhi anche a chi li vuole tenere chiusi per appartenenza, dogma sportivo o confessionale, o peggio per convenienza. Ancora una volta, tuttavia, Progetto Godego evita il confronto come accaduto in campagna elettorale. È un rifiuto che mette sotto i fari come Progetto Godego si basi sulle sabbie mobili delle bugie e dell’inganno, con un’inadeguatezza e un’impreparazione per la gestione della cosa pubblica».

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci