ROVIGO - È una delle principali strade di accesso ad ovest della città ed era stata progettata come parte di un più ampio anello viario, rimasto incompiuto, che sarebbe dovuto essere l’asse fondamentale della mobilità urbana e intercomunale. Invece, via Lina Merlin, lunga asta che collega viale Porta Adige a via Amendola lambendo la frazione di Granzette, è attualmente una strada ridotta in frantumi. Letteralmente in frantumi. Basta percorrerla per rendersene conto: le buche e i dissesti sono innumerevoli e ad ogni pioggia la situazione si aggrava.
Il Comune di Rovigo anche nei giorni scorsi ha tamponato la situazione, tappando con del bitume i dissesti più profondi ma questo non basta.
FONDO INADATTO
A partire dal fondo stradale che, a quanto pare, è completamente assente. Così, tra l’altro, si spiegherebbero i continui dissesti e la prospettiva non è certo quella di un miglioramento. Anzi: può solo peggiorare. Anche perché il traffico negli anni è aumentato. Inoltre, essendo una strada di collegamento tra due svincoli autostradali, da una parte il casello di Boara – Rovigo nord e dall’altra il casello di Rovigo, quando uno dei due caselli viene chiuso per qualsiasi motivo, il traffico si riversa proprio lungo via Lina Merlin, con tutto il suo carico di mezzi pesanti. L’amministrazione di Palazzo Nodari, come detto, ha da tempo gli occhi puntati sulla bretella in questione: diversi anni fa ha fatto realizzare uno studio per il suo completo rifacimento e la stima dei costi si aggirava intorno ai 300mila euro.
SPESA ENORME
Una cifra che ad oggi, tra aumenti e inflazione, potrebbe essere quasi raddoppiata arrivando a superare i 500mila euro. Basta questo a dare un’idea di quanto sarebbe radicale l’intervento necessario alla ristrutturazione. Una cifra che, se accantonata nel corso dell’ordinaria attività amministrativa, rischierebbe di drenare completamente il capitolo delle risorse destinate alle manutenzioni stradali, lasciando a secco tutte le altre arterie del territorio urbano. Per questo motivo, si è fatta largo l’ipotesi di recuperare le risorse necessarie dagli introiti derivanti dagli oneri di urbanizzazione ed il ragionamento intorno a questa possibilità è ancora aperto. Nel frattempo, continuano gli interventi “tampone” per chiudere buche e avvallamenti lungo il tratto più dissestato: in programma c’è un intervento di asfaltatura a caldo per la messa in sicurezza di almeno un tratto della bretella. Tra l’altro, va precisato che via Lina Merlin e la bretella Gentili erano state pensate nell’ottica più ampia di realizzare il cosiddetto Passante Ovest, collegandolo al Passante Nord a sua volta collegato alla Tangenziale est. L’ipotesi del Passante Nord però è tramontata da tempo e quella del Passante Ovest è rimasta poco più che un’idea. Mentre le condizioni in cui versa via Lina Merlin sono, purtroppo, una triste realtà.