In un anno piatto, l’industria polesana corre ed è la migliore del Veneto, spicca la manifattura

Giovedì 7 Marzo 2024 di Francesco Campi
In un anno piatto, l’industria polesana corre ed è la migliore del Veneto, spicca la manifattura

ROVIGO - Per l'industria veneta il 2023 è stato un anno con più ombre che luci, con il segno meno che si riaffaccia dopo la crescita ininterrotta dopo l'anno della pandemia, ma per il Polesine il dato è in netta controtendenza. Tanto che se Unioncamere del Veneto, analizzato i dati di Veneto Congiuntura, l’analisi sull’industria manifatturiera, nota amaramente come «la fase espansiva post Covid sembra essersi fermata: dopo il forte rimbalzo dell’attività manifatturiera veneta nel 2021 (+16,6% media annua) e la coda positiva del 2022 (+4,5% media annua), la produzione industriale chiude il 2023 con un calo medio annuo tendenziale del 2% (-3,5% nel quarto trimestre 2023), primo dato negativo dopo il periodo Covid», la Camera di commercio, analizzando i dati locali, nota come «gli andamenti sono leggermente migliori».

E per una volta a fare da traino è proprio la componente del dato relativa alla provincia di Rovigo.


I NUMERI

Nel dettaglio, il valore della produzione industriale in Polesine nel 2023 è rimasto sostanzialmente stabile rispetto al 2022, con una variazione percentuale del -0,1%. Ben diverso rispetto al -1,4% della provincia di Venezia e al -2% del totale del Veneto. Ancora più significativo è il dato relativo al fatturato del manifatturiero polesano, che nel 2023 è cresciuto del 2,1% a fronte di una flessione dello 0,6% di Venezia e dello 0,7% del Veneto. Questo nonostante un calo del 2,6% degli ordini interni per l'industria della provincia di Rovigo, superiore al -1,9% di Venezia, ma inferiore al -3,1% veneto. Il discorso cambia, e di molto, se si guarda agli ordini esterni, perché anche in questo caso il Polesine ha numeri nettamente migliori, con qualcosa in più di una semplice tenuta, ovvero un +0,5% del 2023 rispetto al 2022, mentre Venezia ha patito una contrazione del 3,8% e il Veneto nel suo complesso addirittura del 4,4%. Come sempre in questi casi si tratta di dati aggregati che annullano le differenze e possono essere “drogati” da risultati brillanti di alcune aziende a scapito di una platea di realtà che non trova riscontro in queste percentuali. Tanto più in una provincia con un tessuto imprenditoriale meno articolato e strutturato rispetto a quello di altre realtà. Tuttavi, la fotografia che emerge dalle elaborazioni della Camera di commercio è di un 2023 luminoso per il Polesine. Andando a scomporre il dato, si vede come sia stato soprattutto il primo trimestre a tirare verso l'alto i risultati della provincia di Rovigo, seppure per tutto il Veneto fosse stato ancora in positivo, onda lunga della ripresa post Covid che sembra essere poi andata esaurendosi.


L’ANDAMENTO

Nel dettaglio, in Polesine da gennaio a marzo la produzione aveva fatto registrare un +5% rispetto all'analogo trimestre del 2022, il -3,7% degli ordini interni era stato compensato da un +8,1% degli ordini esteri e nel complesso il fatturato era cresciuto di ben il 12,9%, più del doppio rispetto al 6,3% veneziano e del 5,8% regionale. L'ultimo trimestre del 2023 ha però fatto registrare risultati molto meno brillanti anche per il manifatturiero polesano: -1,9% della produzione industriale e una diminuzione pur contenuta del fatturato totale del -0,7%. Andamenti migliori rispetto alla media regionale, -3,5% della produzione e un analogo -3,5% del fatturato. Gli ordini interni nell'ultimo trimestre in Polesine hanno accusato una diminuzione più accentuata, 4,4% rispetto al -3,4% regionale, mentre quelli esteri si sono attestati sul -3,9%, valore migliore rispetto al pesante -5,6% del totale del Veneto.
A conferma di come si debba tenere a freno l'entusiasmo, le previsioni per i prossimi 3 mesi degli imprenditori sono meno ottimistiche rispetto alla media regionale: solo il 31% prevede un aumento dei fatturati, la stessa quota che prevede una flessione, mentre il dato medio veneto parla di miglioramenti nel 39% dei casi e il 25% una flessione.

Ultimo aggiornamento: 14:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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