GUARDA - POLESELLA - Domenica 29 (dalle 7 alle 23) e lunedì (dalle 7 alle 15) i cittadini di Polesella e Guarda Veneta sono chiamati al voto referendario per la costituzione di “Polesella Veneta”. Si tratta del primo referendum di fusione con il quorum di partecipazione sceso dal 50 al 30 per cento, in seguito all’approvazione della legge regionale del 6 settembre scorso. Secondo l’analisi della Fondazione Think Tank Nord Est, nata a fine 2013 da un gruppo di imprenditori del Veneto Orientale su iniziativa di Giuseppe Bortolussi (storico segretario della Cgia di Mestre e primo presidente della Fondazione Think Tank Nord Est) che mette insieme circa 80 imprese di Veneto e Friuli Venezia Giulia, in caso di successo dei sì, arriveranno complessivamente oltre 3 milioni di euro dallo Stato ogni anno per 15 anni.
I CONTRIBUTI
Questo, per la conversione in legge del decreto legge numero 22 del 2023, che ha esteso la durata dei contributi statali straordinari alle aggregazioni per ulteriori cinque anni.
SERVIZI A RISCHIO
“Secondo le previsioni demografiche elaborate dall’Istat, il calo della popolazione nei prossimi anni metterà in difficoltà soprattutto i piccoli Comuni - dice Antonio Ferrarelli, presidente della Fondazione Think Tank Nord Est -, per i quali sarà quasi impossibile garantire i servizi locali, in particolare scuole e asili. La fusione può diventare uno strumento per ridefinire le funzioni dei Comuni in una prospettiva di area vasta, anche ricercando una maggiore qualità. Peraltro, oggi i cittadini e le imprese già si spostano sul territorio per poter usufruire di servizi migliori. Inoltre, i contributi statali consentono di realizzare nuovi progetti che possono migliorare la qualità della vita nei piccoli Comuni, limitando il divario con le aree più sviluppate».