Rovigo. I Cinquestelle aprono al Gaffeo bis: pronti ad entrare nella coalizione del sindaco dimissionario

Lunedì 5 Febbraio 2024 di Francesco Campi
Rovigo. I Cinquestelle aprono al Gaffeo bis: pronti ad entrare nella coalizione del sindaco dimissionario

ROVIGO - Mentre i riflettori, ora anche nazionali, sono puntati sui cartelloni che il circolo del Pd rodigino ha affisso in città per attaccare il sindaco dimissionario Edoardo Gaffeo, con l'intento di evidenziarne gli errori amministrativi, ma sconfessando il proprio ruolo e offrendogli su un piatto d'argento di poter vestire i panni non suoi di figura "antisistema", il Movimento 5 stelle apre all'ingresso nella coalizione a sostegno della ricandidatura di Gaffeo: «Pur non condividendo del tutto l'operato di questa amministrazione e ritenendo che su alcune questioni ci debbano essere approfondimenti e cambiamenti, il M5s conferma anche per le elezioni comunali, così come a livello nazionale, la propria appartenenza al campo progressista», si spiega in una nota con la quale si dà il via ad una sorta di sostituzione fra Pd e M5s nella coalizione di pro-Gaffeo, che potrebbe permettere di avere un appiglio nella contemporanea campagna elettorale per le europee e che diventa l'occasione per attaccare il Pd.

LA BACCHETTATA

«Il Movimento 5 Stelle di Rovigo - si aggiunge - osserva sbalordito l'iniziativa della sezione del Pd che improvvisamente, a pochi mesi dalle elezioni, dopo essere stato presente, con propri assessori e consiglieri, attacca l'ex sindaco e ne contesta quasi in toto l'operato. Ma nella Giunta ed in consiglio comunale i rappresentanti del Pd non c'erano o erano distratti, quando venivano prese le decisioni e votate le delibere? La cosa che più sorprende, e a quanto si apprende sta provocando sconquassi anche dentro lo stesso Pd, sono i metodi, manifesti giganti nei principali luoghi della città, ed i modi, un attacco personale, più che di merito, contro il sindaco uscente, chiaramente indicativi del fatto che il gruppo che attualmente amministra il Pd, ha deciso di rompere con la compagine stessa del campo progressista, che ha portato alla vittoria elettorale del 2019 e a non sostenere la ricandidatura del sindaco uscente».

LISTA MENON

Intanto, se il M5s si pone nel campo progressista, da questo si sfila la Lista Menon, che cinque anni fa aveva rappresentato l'alternativa a tutti i partiti, con Silvia Menon, mancando il ballottaggio per 600 voti. I consiglieri Damiano Sette e Tiziano Menon dopo essersi detti «allibiti», sulla gestione della chiusura della piscina, tornano a dirsi «allibiti di fronte a quanto sta succedendo: ormai da una settimana assistiamo a una querelle tra il sindaco dimissionario ed il suo partito di maggioranza il Pd. Povera Rovigo, si è alzata una nebbia che cerca di nascondere i disastri di questi 5 anni di era Gaffeo, tra dimissioni, assessori dimissionati e dimissionari, maggioranza "stampellata", maggioranza contrariata, il tutto sopra le macerie di servizi soppressi, cittadini stravolti, enti chiusi, lavoratori abbandonati, fondi inutilizzati, sonore sconfitte in aule di tribunale, eccetera.

Tutto sulle spalle dei 50mila abitanti di Rovigo. Ma a Rovigo non ci si indegna per tutto quello che è stato promesso e disatteso, a Rovigo ci si indegna su chi ha sbattuto la porta più bruscamente. E i cittadini? Attoniti ad assistere ad uno spettacolo che non li rimborsa di quanto perso e quanto perderanno, per il lungo elenco delle disfatte di questa consiliatura ci sarà tempo in campagna elettorale, e i vari treni persi negli ultimi 15 anni». 

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