Tocca a "Egitto & Africa", che è il secondo volume della serie Serenissima in viaggio, scritto da Davide Busato, in vendita a partire da sabato 13 aprile al prezzo di 7,90 più il il quotidiano.
Si ritrova anche Marco Grimani, il patrizio veneziano patriarca di Aquileia che, appassionato di archeologia come il fratello cardinale, si era dedicato all'Egitto e nel 1535 entra nella piramide di Cheope, a Giza, e per primo la misura. In seguito consegnerà le misurazioni a Sebastiano Serlio, autore di un trattato di architettura. Grimani poi prosegue il suo viaggio visitando Gerusalemme il Santo Sepolcro, del quale lascia una breve descrizione.
VISITARE GERUSALEMME
Compie il percorso inverso, cioè dal Medio Oriente verso l'Egitto Giannantonio Soderini che parte il 9 agosto 1671 con l'obiettivo di visitare Gerusalemme e raccogliere medaglie, delle quali era collezionista. Osserva Busato: «Soderini, a bordo della stessa nave del viaggiatore Ambrosio Bembo e Angelo Legrenzi, appassionato numismatico, segue il percorso verso la Terrasanta fino a esplorare l'Egitto, offrendo dettagliate descrizioni sul delta del Nilo, le usanze locali e la pratica curiosa dei viaggiatori europei di incidere i propri nomi sulle piramidi, dettaglio che mi ha spinto a svolgere una ricerca parallela rintracciando anche quella di altri esploratori della Serenissima. «Le memorie dell'epico viaggio di Filippo Pigafetta», sottolinea Busato, «discendente di Antonio, il diarista di Magellano, osservatore acuto e abile cartografo, svelano un aspetto meno noto della storia, mentre Alvise Ca' Da Mosto ci introduce alla scoperta delle isole di Capo Verde e alla descrizione del Gambia. Inoltre, Luigi Rancinotto, meno conosciuto, racconta la sua circumnavigazione dell'Africa, offrendo dettagli che vanno dal Madagascar all'Etiopia e partendo da Lisbona sulla nave di Andrea Colombo, nipote di colui che giunse al Nuovo Mondo».
Rancinotto nel 1539 pubblica nel 1539 "El viazo de Colocut" nel quale riporta l'itinerario verso l'India durante il quale diventa testimone oculare di uno dei primi tentativi di aprire il canale di Suez, un progetto che i veneziani avevano abbandonato non molti anni prima, nel 1504.