UDINE - La zona? Chi vive a Udine è abituato a definirla «sempre quella».
I FATTI
Dicembre scorso, un giorno come tanti altri di fronte alla stazione ferroviaria di Udine. Viaggiatori in transito e studenti che aspettano il treno oppure che sono appena scesi per andare a scuola. Succede tutto in pochi istanti: una ragazza appena 18enne, residente in provincia di Pordenone, è a terra sull’asfalto. È dolorante e impaurita. Sono i residenti della zona di Borgo Stazione a dare l’allarme, vedendola in quello stato. Solamente dopo si sarebbe saputa la prima parte della verità: aggredita, la giovane era rimasta ferita e dopo la medicazione in ospedale sarebbe stata dimessa con una prognosi di dieci giorni.
GLI SVILUPPI
Ad intervenire, a dicembre, era stata la polizia locale di Udine, che pattuglia in modo costante uno dei quartieri più complicati della città dal punto di vista della sicurezza. Secondo le prime ricostruzioni, l’aggressione sarebbe avvenuta per futili motivi, nonché eseguita in forma «coalizzata» da un gruppo di ragazze, praticamente coetanee della 18enne pordenonese.
Ad indagare sull’accaduto è stato il nucleo di Polizia giudiziaria della “Locale” di Udine. Gli agenti hanno avviato una serie di accertamenti nella zona della stazione ferroviaria, anche grazie all’uso delle telecamere di sorveglianza. Così sono riusciti a ricostruire con esattezza i fatti: la lite sarebbe iniziata nell’ambiente scolastico, nell’Hinterland udinese, per poi sfociare nella zona della stazione con l’aggressione finale. Ora la posizione delle quattro ragazze denunciate è al vaglio dell’autorità giudiziaria minorile.