PORDENONE - Quello della Cimpello Sequals, strada interamente pordenonese che in Friuli collega l'autostrada A28 alla pedemontana, è un incubo lungo 25 anni.
Ma dodici mesi fa la Prefettura di Pordenone aveva mosso un passo importante: l'allora prefetto Domenico Lione, ora spostato a Udine, aveva convocato i sindaci dei Comuni che si affacciano sulla strada e aveva promesso loro l'arrivo di una serie di autovelox fissi per provare a limitare la velocità, principale responsabile della maggior parte degli incidenti mortali assieme ai sorpassi azzardati. Il problema? Quegli autovelox non sono mai stati installati. L'iter si è impantanato nella burocrazia regionale e la palla, passata dalla Prefettura alla società Fvg Strade, non è mai finita realmente in buca. L'unica miglioria degli ultimi anni è stata rappresentata dall'installazione delle barriere in grado di assorbire gli urti. Ma la tecnologia è stata applicata solamente in corrispondenza delle cuspidi che separano le corsie principali da quelle di decelerazione. Nulla più. «Non basta un sistema di sola dissuasione della velocità per risolvere la situazione di rischio. Ragioneremo - ha reso noto ieri l'assessore regionale alle Infrastrutture, Cristina Amirante - sulla possibilità di trasformare questa arteria in una superstrada o valuteremo soluzioni alternative per evitare gli attraversamenti di corsia». Proprio la Cimpello-Sequals in futuro dovrebbe vedere alleggerito il volume di traffico, dal momento che il maxi-piano regionale comprende una nuova arteria in grado di raggiungere Gemona (e quindi l'autostrada A23 verso l'Austria) in modo più semplice e rettilineo.
M.A.