Talent day​ a Padova. Baristi e ristoratori cercano personale: «Senza lavoro nero»

Martedì 23 Aprile 2024 di Gabriele Pipia
Talent day a Padova. Baristi e ristoratori cercano personale

PADOVA - «L'abbiamo chiamato Talent day perché siamo convinti che moltissimi di questi ragazzi abbiano un talento. Dobbiamo cercare di scoprirlo e tirarlo fuori». Da anni baristi e ristoratori lamentano la difficoltà di trovare addetti e per questo ieri l'Appe ha lanciato una nuova iniziativa: un'intera giornata di colloqui facendo incontrare domande e offerte di lavoro nella sede di via Savelli alla Stanga.

L'obiettivo è chiaro: andare a rinforzare organici sempre più poveri visto che in tutta la provincia mancano almeno duemila lavoratori. Considerato che i locali padovani sono tremila, significa che quasi ogni attività sta cercando una nuova figura. E spesso non riesce a trovarla.


All'iniziativa lanciata dall'associazione di categoria hanno risposto 50 aziende e quasi 150 aspiranti lavoratori

Sono arrivati tanti studenti dall'istituto alberghiero di Abano e dalla scuola di formazione professionale Dieffe di Noventa, ma anche molti ragazzi sollecitati dallo Sportello Giovani del Comune di Padova e diversi adulti chiamati a raccolta dai centri per l'impiego e dall'agenzia Infojobs. I colloqui sono stati effettuati direttamente dal personale dell'Appe che conosce perfettamente le caratteristiche dei profili cercati nei locali.

Tra i tanti candidati, giusto per rendere l'idea, c'era in coda anche un informatico che non vede l'ora di cambiare vita e punta a realizzare il suo vero sogno: lavorare in un ristorante di pesce



Un punto d'osservazione privilegiato è quello di Tiziano Barone, direttore dell'ente Veneto Lavoro (braccio operativo della Regione in tema di occupazione). È lui a snocciolare i dati sul settore. Nel 2023 in provincia di Padova ci sono state 8.700 assunzioni di cui 5.600 in città. Sono state così suddivise: 4200 nei ristoranti, 1030 nei bar e nei pubblici esercizi simili, 370 nelle aziende di fornitura pasti. La crescita del mercato del lavoro è stata evidente: considerando il saldo tra entrate e uscite, si registrano 735 posti di lavoro in più. Solo in questo mese di aprile le entrate previste all'inizio del mese erano 630 con una difficoltà di reperimento stimata attorno al 45%. Significa che un lavoratore su due non si trova.


Il 64% dei lavoratori è composto da italiani, il resto da stranieri e questo è l'ordine dei Paesi di provenienza: Cina, Bangladesh, Romania, Marocco, India e Filippine


Intanto il mercato è profondamente cambiato e Barone sottolinea soprattutto due aspetti. Il primo: «Sono in crescita le assunzioni a tempo indeterminato». Il secondo: «Le fasce d'età 55-65 e 65-75 pesano sempre di più. Registriamo una presenza sempre maggiore di addetti che lavorano anche fino ai 75 anni». Mancano i giovani e questo è un evidente effetto.


Da anni uno dei temi caldi per Appe è la piaga del lavoro nero

La presidente Federica Luni vi pone subito l'accento: «Invitiamo sempre tutti a chiedere contratti regolari. Esistono contratti di ogni tipo: a tempo determinato, a tempo indeterminato, stagionali, di apprendistato, a chiamata. Non ci sono scuse. Chi non fa contratti regolari porta a due conseguenze negative: la concorrenza sleale nei confronti degli altri pubblici esercizi e il fatto che per un ragazzo il lavoro sia più demotivante».
Ma non capita che spesso i ragazzi rifiutino il lavoro perché lo stipendio è troppo basso? «La paga è mediamente simile a quella di un operaio - risponde Luni -. La forbice economica è molto larga perché si va dall'addetto alla cucina alle mansioni più elevate. Viene rispettato un contratto collettivo nazionale ma spesso le aziende aggiungono anche dei superminimi. No, io non credo che il problema sia economico».
L'evento Appe mira a restituire appetibilità al settore, convincendo i ragazzi che il lavoro in sala o in cucina possa regalare soddisfazioni.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci