Stadio Appiani, ripresi i lavori: «Tra sei mesi la rinascita»

Mercoledì 20 Settembre 2023 di Mauro Giacon
Stadio Appiani

PADOVA - «Abbiamo ripreso i lavori di sistemazione dell’Appiani». La voce è quella dell’assessore allo Sport Diego Bonavina che ieri in Comune ha annunciato la ripresa dell’abbattimento dell’ultima parte della gradinata est, interrotta addirittura da aprile per il ritrovamento di fibre d’amianto nel materiale con cui era stata costruita.
«Le analisi dello Spisal si sono concluse - ha continuano l’assessore - e ci hanno confortato sul fatto che le fibre sono in una presenza tale da poter essere rimosse senza essere nocive».

I TEMPI
Dunque da lunedì la “Brenta lavori” ha ripreso l’opera di rimozione di quel che resta della vecchia gradinata. «Sembra un lasso di tempo lungo ma non siamo stati fermi perchè nel frattempo è stata bandita la gara per la ricostruzione e da oggi sarà da adesso un lavoro continuo fino alla fine.

Nel cronoprogramma era prevista una pausa per la gara dunque siamo quasi in tabella e credo che finiremo il tutto per la fine della primavera del 2024». L’appalto è in fase di chiusura, la documentazione non è ancora pubblicata ma sarebbe stata ancora la “Brenta lavori” ad aggiudicarselo.

I PROBLEMI
La gradinata est, quella frutto di step evolutivi dal 1956 al 1985 era chiusa, transennata e pericolosa. I lavori di abbattimento sono partiti il 15 marzo e dovevano durare un mese. Il primo intoppo è arrivato il 28 marzo quando, mentre si stava sgretolando la parte alta, un’auto è stata centrata da un masso di 30 chili staccatosi dalla tribuna. Senza danni alle persone per fortuna. Quasi un mese dopo, il 24 aprile, l’annuncio del ritrovamento dell’amianto sulle coperture dei locali a piano terra, che negli anni ‘50 si utilizzava comunemente nelle costruzioni.

IL PROGETTO
Il cantiere deve restituire insieme ai sei gradoni primigeni dello stadio anche una parte della città che oggi vive nell’abbandono.
Via 58. Fanteria sarà riqualificata con un progetto che prevede lo stombinamento di 400 metri del canale Alicorno (quello che alimenta l’acqua dell’isola Memmia) chiuso negli anni ‘50. E ci sarà una passeggiata sia pedonale che ciclabile verso i bastioni. In pratica fra la strada oggi a doppio senso “all’inglese” e il parcheggio laterale, scorrerà il canale, tombinato negli anni ’50: con aiuole e alberi, mentre il fiume indicherà il suo sbocco naturale nell’isola Memmia.
L’Appiani invece tornerà alla “forma” che aveva nel 1924 con i suoi gradoni che saranno al centro di una collinetta verde e avrà accanto un altrettanto mitico catino chiamato velodromo Monti sul quale i lavori hanno dato una pista di handbike unica in Italia. Tutto costerà circa 1 milione di euro, 155mila solo per la demolizione.
E alla fine il Piano Crotti dal nome dell’urbanista incaricato nel 2005 da Zanonato di sistemare l’area e poi giubilato dal sindaco, sarà quasi completo. Aiule, alberi, collegamento “verde” fra il prato e le Mura, che piacerà ai turisti che arrivano con i pullman.
Lo stadio, dopo il restauro con il contributo dei privati della tribuna ovest su via Carducci che contiene 1.263 posti a sedere, in quello che resta della gradinata est ospiterà 200 persone, che spiccheranno dentro la collinetta verde con un accesso ricavato al centro. Che ne sarà dello stadio? Come i vecchi campioni si metterà a disposizione dei ragazzi della scuola calcio, delle partite non ufficiali, delle amichevoli e di altre società.
«Da sportivo dico che daremo nuova vita a uno stadio che fino ad oggi era morto - conclude Bonavina - E sarà senz’altro migliore di quello che vedevamo finora, diventando teatro di manifestazioni sportive e culturali».
 

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