Il pranoterapeuta e guaritore padovano e i falsi vaccini Covid: a lui la condanna più alta nel processo Passarini

Sabato 4 Maggio 2024
Il pranoterapeuta e guaritore padovano e i falsi vaccini Covid: a lui la condanna più alta nel processo Passarini

PADOVAVentiquattro condanne in abbreviato, con pene tra gli 8 e i 12 mesi; 98 rinvii a giudizio e 17 proscioglimenti. Si è chiusa così davanti al gup di Ravenna il processo che vedeva 226 imputati (gli altri 71 hanno scelto di patteggiare pene più lievi, tutte sospese e convertibili in una sanzioni pecuniarie) accusati di essersi rivolte al medico Mauro Passarini per attestare false vaccinazioni Covid e ottenere il Green pass. L'udienza preliminare sulle decine di green pass fasulli scoperti, a partire da una verifica della polizia dopo la denuncia di una bellunese, che aveva consentito di individuare un ambulatorio di Marina di Ravenna, dove operava Passarini, si è chiusa ieri davanti al gup Andrea Galanti.


L'INCHIESTA
Secondo quanto emerso dalle indagini, e in larga parte confermato dallo stesso medico, le iniezioni del vaccino contro il Covid 19 a molti degli imputati, non erano mai state fatte oppure erano state fatte in maniera estremamente diluita. Il principale indagato, il 67enne medico di base e ginecologo Mauro Passarini, originario di Bologna, ma da tempo residente a Marina di Ravenna, in passato, aveva già patteggiato due anni per falso, peculato, per via della contestata appropriazione di fiale Pfizer, ed evasione, per avere parlato il 17 novembre 2021 con un giornalista, uscendo di casa mentre invece si trovava ai domiciliari.

La corruzione, contestatagli in un primo momento e che avrebbe notevolmente fatto lievitare la pena, era invece stata esclusa. Per il medico l'arresto era arrivato il 10 novembre 2021: dopo qualche giorno di cella, aveva ottenuto i domiciliari, finendo sotto accusa anche per evasione, per tornare poi libero.


LE CONDANNE
La condanna più alta (un anno, pena sospesa) è stata inflitta al guaritore di Padova Riccardo Cattelino, pranoterapeuta guaritore, attivo in una frazione di Mestrino nella cintura urbana di Padova, a cui Passarini si era in passato avvicinato e che, secondo l'accusa, era lo snodo dei contatti tra la città romagnola, Padova e Belluno, dove almeno dieci persone hanno ricevuto una vaccinazione fittizia.


L'indagine della squadra Mobile ravennate coordinata dal pm Angela Scorza era partita da una vaccinazione fasulla su una minore accompagnata di proposito a Marina di Ravenna dal padre da Belluno proprio per ottenere il Green pass senza l'assunzione del vaccino. Era stata la madre della ragazzina, che avrebbe invece voluto vaccinare la figlia, a presentare il primo esposto. Così erano scattate le perquisizioni nello studio del medico, che avevano poi portato al sequestro a Passarini di 13 fiale Pfizer ormai compromesse perché abbandonate a temperatura ambiente. Tra gli imputati figurano anche alcuni infermieri e medici dell'Ausl Romagna (che si è costituita parte civile) i quali hanno perlopiù scelto il rito ordinario e di difendersi in dibattimento. Il processo comincerà alla fine di gennaio.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

PIEMME

CONCESSIONARIA DI PUBBLICITÁ

www.piemmemedia.it
Per la pubblicità su questo sito, contattaci