DUE CARRARE (PADOVA) - «La festa di Halloween ci ha deluso»: i partecipanti aprono su Facebook un gruppo per lamentarsi del party e chiedere il rimborso. L'organizzatore: «Sono dispiaciuto. Emetteremo un voucher a tutti i clienti insoddisfatti». Le premesse erano delle migliori: una festa di Halloween nella splendida cornice del castello di San Pelagio.
I RACCONTI
Stando ai racconti, la realtà sarebbe stata ben diversa. «Sembrava una serata coinvolgente e adatta ad un pubblico adulto. Il prezzo, 20 euro, pareva adeguato ad un evento coinvolgente - racconta una ragazza di Este - al di là dei ritardi organizzativi, però, la serata è durata appena 35 minuti ed è stata deludente. Ci hanno costretto a spegnere il telefono e del castello sono state utilizzate solo tre sale, stipate da circa 80 persone. Né io né i miei amici riuscivamo a sentire quello che dicevano gli attori e a comprendere la storia. Ho capito solo che dovevamo cercare dei frammenti di una lettera in ogni sala, senza riuscire alla fine a ricomporre la trama. Recitazione di pessima qualità, neanche una luce di sicurezza, confusione. Di questa esperienza non mi è rimasto nulla di positivo. Alla fine, un figurante ci ha cacciato in malo modo, urlando "fuori tutti"».
L'evento era proposto da Atena srl, società torinese proprietaria del marchio Experienze.it, portale dedicato alla prenotazione di eventi in tutta Italia. I format offerti sono vari: concerti al lume di candela, cene con delitto, picnic sotto le stelle. E, appunto, "Panic Halloween", organizzato tramite agenzie in varie città. Nella fattispecie, gli attori a una società di comunicazione di Ferrara. La delusione sarebbe generalizzata, tanto che alcuni partecipanti hanno aperto un gruppo su Facebook - Insoddisfatto per Panic Halloween - per tentare di chiedere un rimborso collettivo. «Abbiamo sbagliato format, è stato un flop - spiega Alessio Di Paola, amministratore di Atena - ma non c'è stata alcuna pubblicità ingannevole. Si trattava di un evento di storytelling, dei racconti. In tutti gli appuntamenti realizzati si era utilizzato questo termine, ma a San Pelagio la locandina non ne faceva menzione. Erano, in sostanza, racconti dell'orrore».
Il titolare si dice affranto: «È da due giorni che ricevo telefonate e messaggi pieni di offese. Ci trattano come truffatori. All'appuntamento di Forlì-Cesena, qualcuno ha addirittura messo le mani addosso ad un attore. Ma siamo pronti fin da ora a rimediare. A breve darò mandato di erogare dei voucher a tutti i clienti rimasti insoddisfatti. Hanno speso dei soldi e vogliamo che li utilizzino nel modo migliore possibile. Potranno prenotare un nostro evento nel sito e parteciparvi senza ulteriori esborsi».