Da Padova al meeting in Vaticano: «Che sorpresa quell’abbraccio con il Papa»

Martedì 14 Maggio 2024 di Nicola Benvenuti
Dario Reda con Papa Francesco

«Abbracciare il Papa è un’esperienza che lascia davvero senza fiato e dà una carica incredibile. Quell'abbraccio me lo ricorderò per tutta la vita». A dirlo è Dario Reda, 33 anni, docente di Scienze motorie nelle scuole superiori ma anche noto comunicatore della fede ai giovani attraverso i social, che viene spesso invitato a incontri di testimonianza in tutta Italia.
Reda, che è diventato cristiano per sua scelta con la maggiore età, è stato invitato a partecipare in Vaticano al Meeting internazionale della fraternità dal titolo "Be Human".

L'iniziativa – promossa dalla fondazione Fratelli tutti – rappresenta la seconda tappa di un processo spirituale e culturale per riscoprire il valore della fraternità umana universale e promuoverlo come paradigma culturale, nata in seguito alla enciclica “Fratelli tutti”.

L’EVENTO

«Agli incontri, svoltisi in Vaticano venerdì e sabato, hanno partecipato una trentina di premi Nobel per la pace, scienziati, economisti, sindaci, medici, manager, lavoratori, campioni dello sport e semplici cittadini, come me, provenienti da tutto il mondo, per cercare insieme alternative alle guerre e alle povertà» spiega Dario Reda. Da qui i dodici tavoli di discussione che hanno due caratteristiche: approfondiscono un tema, ma anche diversificano gli ospiti internazionali. «Ho partecipato al tavolo che aveva a oggetto il digitale, cioè come comunicare sui social media la fraternità, e le parole ponte, cioè come creare relazioni belle attraverso i social, che talvolta sono anche veicoli di odio e di divisioni tra le persone». Una gande opportunità per l’insegnante padovano, che ha potuto stare a contatto con personaggi di calibro mondiale come la moglie di Nelson Mandela, il musicista Giovanni Allevi, l’amministratore delegato della Nasa, ma anche Luciano Spalletti, Roberto Vecchioni e Francesca Fagnani.

L’EMOZIONE

La sorpresa è arrivata sabato, durante l’incontro che tutti i partecipanti hanno avuto con Papa Francesco. «Pensavo che ci avrebbe dato un saluto da lontano o si sarebbe limitato alle prime file, invece ha voluto salutare personalmente tutti i presenti – racconta ancora emozionato Reda –. Io, avendo uno stile piuttosto informale, ero vestito con una maglietta che ha la scritta “Perché i giovani non vengono più in chiesa?”, mentre quasi tutti i presenti erano in giacca e cravatta. Quando è stato il mio turno mi è venuto spontaneo chiedere al Santo Padre se potevo abbracciarlo. Papa Francesco mi ha risposto subito di sì e così mi sono avvicinato a lui stringendolo forte e ricevendo dal Papa una analoga stretta. Sono stati momenti brevi, ma davvero intensi. Al termine di questo fugace e inaspettato incontro sono rimasto senza parole per un bel po’ e molto colpito dalla lucidità e prontezza di Papa Bergoglio, che sa mettere a suo agio ogni interlocutore».

Ultimo aggiornamento: 11:23 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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