Candidato sindaco e dirigente di volley attacca l'arbitra: sospeso per 30 giorni

Luigi Cecconi, in campo col centrodestra sospeso fino al 26 maggio: «Un equivoco»

Sabato 4 Maggio 2024 di Mauro Favaro
Il candidato sindaco a Zero Branco Luigi Cecconi

ZERO BRANCO (TREVISO) - Squalificato per un mese, con annessa multa di 150 euro alla squadra per aver protestato e tenuto una condotta minacciosa e aggressiva nei confronti di un’arbitra di pallavolo 20enne, impedendole anche di accedere al seggiolone. È il provvedimento emesso dalla Federvolley nei confronti di Luigi Cecconi, 57 anni, guida dell’asd Kosmos di Sant’Alberto, oggi candidato sindaco a Zero Branco con il sostegno del centrodestra unito. «Si tratta di un equivoco.

Ero nervoso perché il tabellone della palestra non funzionava. E mi aspettavano a un’altra partita, dove ero addetto al defibrillatore -spiega il diretto interessato, evidenziando che si tratta della prima sanzione in 37 anni nella pallavolo- Ho già spiegato le cose e il 30 aprile, come avevo chiesto, ho avuto un incontro con l’arbitra per chiarire. Non mi interessa tanto della squalifica, quanto che lei avesse interpretato male il mio comportamento».

LA SOSPENSIONE

Da qui la richiesta di rivedere almeno i toni della sanzione. La sospensione è stata messa nero su bianco dalla federazione pallavolo (Fipav) di Treviso e Belluno. Tutto è successo durante la partita di fine aprile tra la Kosmos e La Piave Volley. La Kosmos giocava in casa. Il provvedimento emesso dal giudice sportivo territoriale nei confronti di Cecconi, sulla base di quanto riportato dall’arbitra, Sofia Zannin, è netto. «Sospensione da ogni attività federale fino al 26 maggio per comportamento protestatario -si legge- accertato che il dirigente ha posto in essere nel corso dapprima una condotta protestataria, quindi minacciosa e aggressiva nei confronti del direttore di gara, impedendogli l’accesso al seggiolone e reiterando il proprio comportamento scorretto nel seguito della gara». Cecconi è caduto dalle nuvole. Non si aspettava alcuna sanzione. Ne è venuto a conoscenza solo attraverso la nota ufficiale della federazione. «Ho subito chiesto un incontro con l’arbitra per spiegare che non ce l’avevo assolutamente con lei -sottolinea- mi dispiace che l’interpretazione sia stata sbagliata. E non vorrei che questa cosa venisse strumentalizzata rispetto alla mia candidatura a sindaco».

INCONTRO CHIARIFICATORE

L’incontro in questione si è tenuto il 30 aprile. Nei giorni seguenti lo stesso Cecconi ha scritto al comitato territoriale Fipav, il presidente Michele De Conti, la vice Laura Carestiato e il commissario della sezione arbitri, Vincenzo Bruno, ringraziando per aver potuto chiarire le cose. «Mi è stata data la possibilità di scusarmi con il direttore di gara per il mio atteggiamento e di spiegare come non fosse dovuto a lei o al suo arbitraggio -ha scritto- il mio alzarmi e camminare verso il tavolo del refertista era dovuto al fatto che il tabellone continuava a spegnersi. Tant’è vero che è stato poi sostituito. Così ci siamo “trovati uno di fronte all’altro” sotto rete. Fisicamente sono molto ingombrante, ma non era mia intenzione impedirle il passo verso il seggiolone». «Chiedo di valutare se si possa rivedere non tanto la squalifica e le sue conseguenze, ma la sua formulazione, che sinceramente mi ha lasciato amareggiato: pur essendo stato il mio nervosismo fuori luogo, non era rivolto al direttore di gara -conclude- ho sempre sostenuto e supportato il lavoro dei direttori di gara. Avere un figlio arbitro di cui sono orgoglioso mi fa sentire vicino alla categoria. E mi porta a evitare di giudicare gli arbitri durante le gare».

Ultimo aggiornamento: 5 Maggio, 11:22 © RIPRODUZIONE RISERVATA

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