Capodanno, Appennino senza neve ma con tanti vacanzieri. «Il freddo? Arriverà». Ecco quando e dove

Località montane affollate nonostante l'aumento anomalo delle temperature e il caro-skipass (cresciuto dell'8%)

Venerdì 29 Dicembre 2023 di Claudia Guasco
Capodanno, Appennino senza neve ma con tanti vacanzieri. «Il freddo? Arriverà». Ecco quando e dove

Si parte, con ottimismo. «C'è una gran voglia di sci», confermano da Dolomiti Superski, 1.200 chilometri di piste e 450 impianti di risalita tra le province di Trento, Bolzano e Belluno. «Vediamo entusiasmo per la montagna, le località sono affollate», monitora Valeria Ghezzi, presidente dell'associazione degli esercenti funiviari.

Anche se il costo degli skipass registra un aumento medio dell'8% e in alcune zone la neve si fa desiderare. «Stanno arrivando le prenotazioni per il 31 dicembre. Noi siamo pronti, ci manca solo una bella perturbazione», si augura Antonio Angelone, direttore della scuola sci Level up di Campo Felice.

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RINCARI

La vacanza in montagna piace agli italiani, tra gennaio e marzo di quest'anno è stata scelta da 12 milioni di turisti con un giro d'affari di 9,6 miliardi di euro. Sport, passeggiate, relax e buon cibo con una spesa di 751 euro a persona. La prossima stagione, dicono gli addetti ai lavori, potrebbe essere ancora meglio, nonostante due criticità. La prima: «L'assenza di precipitazioni ci ha obbligato a un innevamento al 90% artificiale», rimarca Valeria Ghezzi. Per un settore energivoro come quello degli impianti di risalita, questo si traduce in maggiori costi. «Ma se l'anno scorso l'aumento dell'inflazione è stato scaricato sugli skipass, ora è più contenuto - aggiunge la presidente di Anef - Certo chi va a sciare tra Natale e Capodanno e si presenta alla cassa degli impianti spende di più, tuttavia ci sono molte soluzioni, dai prezzi dinamici agli acquisti online».

Il panorama è variegato, «noi siamo attorno a un incremento del 5-6%, un giornaliero costa circa 50 euro», calcola Bonaventura Margadonna, presidente consorzio Skipass Alto Sangro, 40 chilometri di piste tutte innevate artificialmente. «Siamo aperti da primi di dicembre e sta andando benissimo. Dal 26 dicembre sono arrivati turisti da tutto il centro-sud, siamo una metà affezionata per gli sciatori dal Lazio alla Sicilia. Certo, siamo in attesa che qualche perturbazione ci aiuti», è la speranza. Condivisa da Andrea Formento, direttore generale del comprensorio Val di Luce nell'Appennino tosco-emiliano. «Siamo partiti con il ponte dell'8 dicembre. Affluenza ottima e perfette condizioni delle piste grazie all'innevamento naturale e a quello programmato», spiega. Poi è arrivato il caldo anomalo, «ora sono in funzione la seggiovia Sprella e un campo scuola, ma per dare una risposta positiva a una situazione economica non facile abbiamo bloccato i prezzi». L'Appennino, esorta Formento, «richiama il governo a un'attenzione particolare, siamo la montagna che soffre un po' di più. Grazie ai ristori ottenuti l'anno scorso abbiamo investito sull'innevamento programmato e la destagionalizzazione. Però siamo sempre in emergenza».

SITUAZIONE NEVE

Contro le bizzarrie del meteo l'impegno non basta. «Abbiamo eseguito i collaudi di tutte le seggiovie, l'impianto di innevamento è pronto, perfezionato con qualche cannone in più di ultima generazione. Dobbiamo solo aspettare il freddo», ha sintetizzato Gennaro Di Stefano, direttore degli impianti di Campo Felice, 24 piste, 40 chilometri di area sciabile, 7 rifugi e 400 lavoratori fissi. Va decisamente meglio sulle Alpi, «qui la neve è molto più abbondante rispetto a un anno fa, siamo al completo e per contenere il caro skipass abbiamo eliminato la differenza tra alta e bassa stagione», afferma Enrico Vuillermoz, direttore del consorzio Cervino. Dolomiti supersky ha il 98% delle piste aperte, «la neve di dicembre ha fatto il fondo, per mantenerlo siamo intervenuti con l'artificiale», dice il direttore marketing Marco Pappalardo. A oggi i passaggi per impianto registrano il 20% in più e le giornate di sci sono aumentate del 14%.
 

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