La Brexit colpisce ancora e rischia di privare la capitale inglese del titolo di paradiso dello shopping di lusso.
LA SITUAZIONE
Prima dell’uscita dall’Ue, i turisti che arrivavano dai paesi esterni all’UE potevano chiedere la restituzione dell’IVA sugli acquisti effettuati nel Regno Unito. Con l’entrata in vigore della Brexit questa agevolazione è stata tolta, nonostante il Centre for Economics and Business Research avesse avvertito, già nel 2020, dei potenziali danni che avrebbe potuto causare all’economia e soprattutto in settori già molto colpiti dalla pandemia come il turismo e la vendita al dettaglio. Lo scorso autunno il predecessore di Hunt, Kwasi Kwarteng del governo Truss, aveva tentato di adeguarsi agli altri paesi Ue, introducendo il provvedimento nel tanto criticato minibilancio che lo aveva poi costretto a dimettersi. «Tutti i paesi dell’Ue ora offrono uno shopping tax free e noi no – si legge nella lettera indirizzata a Jeremy Hunt – Quindi, le nostre merci hanno improvvisamente cominciato a costare il 20 per cento in più che negli altri paesi. Il Tesoro ha detto che questa mossa avrebbe fatto risparmiare 2 miliardi di sterline l’anno ma è un’affermazione vaga e non del tutto vera. I turisti che arrivano da Stati Uniti, Medio Oriente, Cina e altri paesi per comprare britannico, contribuivano all’economia in senso più ampio, oltre alle spese sostenute per i loro acquisti».
LA FUGA
Soggiornavano in hotel di lusso, spendevano soldi nei ristoranti e nei teatri, per fare solo qualche esempio. Secondo uno studio condotto da Oxford Economics a novembre, reintrodurre il “tax-free shopping” per visitatori stranieri darebbe all’economia britannica una spinta di 4,1 miliardi di sterline, e supporterebbe 78mila posti di lavoro. Anche per questo Sajid Javid, conservatore come il governo in carica ed ex Cancelliere dello Scacchiere con il governo di Boris Johnson, si è espresso a favore del provvedimento, sostenendo che darebbe una spinta all’economia maggiore dei costi necessari per sostenerla. «Da ex cancelliere so quanto sia importante accertarsi di avere sufficienti entrate per dare ai cittadini. I servizi che si aspettano – ha detto in una intervista – ma credo che questa si possa rimuovere e che genererebbe più introiti e aiuterebbe l’economia a crescere. E non penso che nessun altro paese in Europa abbia una simile tassa per le spese dei turisti quindi ritengo sarebbe positivo trovare un modo per toglierla».