Superbonus, colpiti i cantieri non ancora chiusi: finire i lavori adesso diventa più caro

L'obiettivo dello spalma-crediti, che porterà da quattro a dieci anni il periodo di detrazione del bonus, sembra chiaro

Giovedì 9 Maggio 2024 di Andrea Bassi
Operai edili al lavoro sulla facciata di uno stabile di Milano, 6 settembre 2023. ANSA/DANIEL DAL ZENNARO

Bisognerà attendere ancora qualche ora. Che i tecnici del ministero dell’Economia terminino il lavoro di limatura degli emendamenti del governo al decreto Superbonus.

La prudenza è d’obbligo, perché nelle norme il diavolo si nasconde nei dettagli.

Ma l’obiettivo dello spalma-crediti, che porterà da quattro a dieci anni il periodo di detrazione del bonus, sembra chiaro: i lavori non ancora conclusi.

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Di fatto ad essere colpito non sarà il 110 per cento, ma il bonus 70 per cento, la nuova percentuale del bonus per l’efficientamento energetico che dal primo gennaio di quest’anno si applica agli sconti in fattura sui lavori autorizzati con le vecchie Cilas. Ad incappare nella tagliola saranno quei condomini che hanno deliberato in tempo i lavori, ossia li hanno approvati in assemblea entro il 18 novembre del 2022 e hanno presentato la certificazione di inizio lavori entro la fine dello stesso anno, ma poi non hanno avviato i cantieri perché magari non hanno trovato un’impresa in grado di scontare le fatture per il blocco delle cessioni.

Non sono probabilmente pochi i condomini che si sono trovati in questa situazione. Lo dimostra la corsa allo sconto delle fatture partita alla fine dello scorso anno. Ma anche i ritmi dell’inizio del 2024 che, nonostante la riduzione della percentuale, sono rimasti elevati. Ragione per cui probabilmente il governo ha deciso la nuova stretta. Cosa succederà adesso a questi condomini? Chi ha già un’impresa o una banca che ha aperto un plafond per scontare le fatture, probabilmente si troverà di fronte ad una richiesta di rinegoziazione dei termini.

IL PASSAGGIO

Lo sconto del resto, in economia è il compenso che spetta a chi anticipa una somma di denaro. Più lungo è il tempo dell’anticipo, minore è la somma anticipata perché crescono gli interessi. Ma i contratti già firmati possono essere rinegoziati? Il rischio è anche che nascano dei contenziosi che portino al blocco dei lavori. Il cerino adesso è in mano ai condomini e alle imprese che non sono riuscite a chiudere entro la fine dello scorso anno i cantieri del Superbonus.

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