Alessandro Borghi torna a parlare della sindrome di Tourette ai microfoni di Bsmt, il podcast di Gianluca Gazzoli. «È bellissimo sapere che non c’è una cura a una cosa che hai.
Grazie alla compagna psicologa, che a breve lo renderà papà, l'attore ha scoperto di essere affetto da questa sindrome: «Un giorno mi ha fatto una domanda a bruciapelo e mi ha chiesto da quanto tempo avevo questi tic. Le ho risposto a un paio di cose e mi fa: 'Tu non hai tic, tu hai la Tourette. Ce l'hai motoria e non ce l'hai verbale», ha raccontato.
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Sindrome di Tourette, cosa è
La malattia di cui soffre Borghi è un disturbo neurologico e indica un quadro comportamentale che è caratterizzato da diversi tipi di manifestazioni anche psicologiche che sono presenti in altre sindromi. Spesso ci sono comorbilità con altri disturbi come quelli ossessivo compulsivi e il disturbo da deficit dell’attenzione o iperattività. Praticamente chi è affetto da Sindrome di Tourette, ha dei tic, improvvisi e ripetitivi, che possono essere motori o fonici. Quelli motori sono basati sulla gestualità, quelli fonici su dei suoni prodotti involontariamente con naso, bocca o gola. A volte vengono ripetute delle parole (che possono anche essere degli insulti, ma del tutto involontari). La sindrome colpisce soprattutto bambini e adolescenti e soprattutto i maschi ma con il crescere dell'età tende a sparire.
I sintomi
I sintomi caratteristici della sindrome di Tourette sono i tic motori e i tic fonici (o tic vocali). I tic motori sono movimenti involontari, eseguiti senza uno scopo; i tic fonici, invece, consistono nell'emissione incontrollata di suoni privi di significato. I tic che caratterizzano la sindrome di Tourette sono manifestazioni che non passano certo inosservate: il paziente, infatti, li ripete in modo estenuante e per un periodo di tempo ampiamente superiore all'anno. Talvolta, i tic sono così intensi da complicare la relazioni sociale e l'attività scolastica. Dalle descrizioni dei pazienti con sindrome di Tourette, il tic è una necessità, paragonabile a uno starnuto o al grattarsi per un prurito; l'esecuzione è sentita come la liberazione da un accumulo di tensione.