«Sono responsabile di quello che è successo». Mark Zuckerberg rompe il silenzio dei giorni scorsi dopo lo scandalo che ha coinvolto Facebook e Cambridge Analytica, accusata di aver utilizzato i dati sensibili di 50 milioni di utenti americani cper influenzarli durante le elezioni che hanno portato alla presidenza di Trump. «Abbiamo la responsabilità di proteggere i tuoi dati, e se non ci riusciamo, non meritiamo di servirti - ha scritto Zuckerberg sul suo proflio - Ho lavorato per capire esattamente cos'è successo e come fare in modo che non succeda di nuovo. Ma abbiamo anche commesso degli errori, c'è altro da fare e dobbiamo farlo».
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