Roma, giallo di Trigoria, bruciata e nascosta nel cassonetto per rubarle la pensione

Giovedì 27 Giugno 2019
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Il sospetto è che il corpo carbonizzato rinvenuto tra cumuli di rifiuti e lamiere bruciati, il 3 giugno a Trigoria, sia di una pensionata morta di tumore. È un’ipotesi che seguono gli investigatori e che farebbe pensare come - dietro al ritrovamento dei resti della donna - non vi sia la mano di un assassino ma forse di qualcuno che ha cercato di occultare il cadavere. Qualche parente, ragionano gli inquirenti, una volta morta la signora per cause naturali, avrebbe tentato di disfarsi del cadavere per poter continuare tranquillamente ad incassare la pensione. È anche per questo motivo che, chi indaga, lancia un appello affinché chi ha notato l’assenza di un anziano comunichi il caso alla polizia. È ad oggi un’ipotesi - non l’unica ovviamente - ma quella che appare maggiormente percorribile. La stessa autopsia, affidata al medico legale Francesca Cordova, ha spinto gli investigatori, il pubblico ministero Francesco Dall’Olio e la sezione omicidi della Squadra Mobile, a seguire questa pista. I resti ritrovati, infatti, suggerirebbero due dati significativi. Prima di tutto, dal piede esile e minuto il medico legale ha ricavato l’età della donna: sopra la sessantina. In secondo luogo si è potuto accertare la presenza di un tumore al cervello che potrebbe aver determinato il decesso dell’anziana signora. Ad ogni modo il fascicolo continua ad essere iscritto con il titolo di reato di omicidio, pronto ovviamente ad essere modificato qualora dovessero emergere conferme alla teoria degli investigatori.
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