«L’uomo che è andato in pensione senza lavorare un giorno». Titola così il settimanale Panorama l'intervista realizzata a Vittorio Sgarbi che, all'età di 66 anni, andrà in pensione. O meglio, nel 2019 inizierà a riceverla per il suo lavoro da funzionario dei Beni culturali, di cui 33 anni passati in aspettativa, ma non ha alcuna intenzione di fermarsi: «Non l'ho chiesta, me l'hanno comunicato loro. E alla "quota 100" io rispondo con la "Quota Sgarbi". Lavorerò infatti fino all'ultimo giorno». Ma a quanto ammonta la cifra che finirà mensilmente sul suo conto in banca? «Il conto ancora non lo so: tra i 2,5 e i 3,5 mila euro, immagino», dice. Sgarbi rivela anche cosa ne farà di questi soldi: «li metterò nella Fondazione, che dà lavoro a sei dipendenti nel campo delle Belle arti». E infine aggiunge le cifre che spende nella vita. «A occhio e croce? Poco più di 30 mila euro al mese. In assistenti, dipendenti della Fondazione, 7mila euro solo di affitto».
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