Autostrade, limite a 150 all’ora nei tratti a tre corsie. «Non ci sarà meno sicurezza»

Martedì 12 Febbraio 2019
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«Più veloce non vuol dire meno sicuro». Stanno facendo discutere le proposte di modifica al codice della strada ora al vaglio della Commissione Trasporti alla Camera (i principali promotori sono Scagliusi per M5s e Capitanio per la Lega). Tra le diverse norme previste all’interno del testo infatti, trova spazio anche l’aumento a 150 km/h del limite di velocità sulle autostrade a tre corsie. Un’iniziativa che incoronerebbe alcuni tratti autostradali italiani, come i più veloci d’Europa. Un primato che agli italiani sembrerebbe piacere. Secondo un’indagine del 2017 promossa dalla compagnia Quixa, gli automobilisti dello Stivale tra i 18 e i 75 anni, già abitualmente trasgrediscono al limite imposto. Il 51% degli intervistati infatti, ha dichiarato di «superare regolarmente i limiti di velocità». Nonostante le proteste di chi è preoccupato da un possibile aumento del numero di incidenti e da chi pensa a un impatto ecologico devastante, sono molte le voci che si levano a favore del nuovo codice. L’Automobile Club d’Italia (Aci) ad esempio, ritiene che le nuove norme non inciderebbero «né sull’incidentalità né sulle curve di emissione di anidride carbonica». Secondo Enrico Pagliaro, ingegnere e coordinatore dell’Area tecnica dell’Aci, «non si può pensare che più veloce voglia dire solo meno sicuro» soprattutto perché «l’innalzamento sarà valido per alcuni tratti di autostrade». E cioè per quelle arterie che hanno caratteristiche tecniche adeguate. «Se la porzione di strada che consideriamo è stata concepita a 3 corsie - spiega Pagliaro - e ci sono caratteristiche funzionali che lo consentono (come un flusso di traffico non troppo elevato ndr): non vedo perché non si possa andare alla velocità per cui quel tratto è stato progettato». Come detto, secondo l’esperto dell’Aci, non ci sarebbe neanche alcuna possibilità che l’inquinamento aumenti in maniera significativa. «È ovvio che se vai più veloce emetti un po’ di più - continua l’ingegnere - ma si tratta di una variabile trascurabile. Per consumare meno non dobbiamo tener conto della velocità massima ma della regolarità dell’andatura». A inquinare davvero infatti, è la continua necessita di «frenare e accelerare più volte».
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