Sempre elegantissimo, vestito di bianco, conservatore del Sud, dandy rivoluzionario, nella vita come nella professione. Tom Wolfe è morto a 87 anni, in un ospedale di Manhattan dov'era ricoverato per un'infezione. I più lo ricordano per una pietra miliare della narrativa americana: "Il falò delle vanità", storia di ambizione, razzismo e avidità nella New York degli anni Ottanta, diventata anche un film con la regia di Brian De Palma. Ma Wolfe era molto più uno scrittore. Fu il padre del New Journalism, la tendenza a usare stile ed espedienti narrativi della letteratura nella scrittura giornalistica. Sua anche l'invenzione dell'espressione "radical chic" per criticare i progressisti, chi, secondo lui, ostentava idee di estrema sinistra vivendo un'esistenza agiata. Tra le sue altre opere: Io sono Charlotte Simmons, Le ragioni del sangue, La bestia umana.
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