Carlo Conti racconta tutto se stesso dalle origini alla prossima sfida della Corrida (venerdì 22 aprile, Raiuno) e dei David di Donatello al Messaggero. Un'Interrogazione con l'emozione del ricordo di "un fratello acquisito" come Fabrizio Frizzi. "Cominciamo la nuova edizione della Corrida negli studi della Dear, io non ce la faccio ancora a chiamarli Studi Frizzi. Mi manca troppo non potergli telefonare dopo questa intervista, mi manca troppo la sua risatone e la serietà con cui prendeva tutto". Carlo Conti si racconta dai primi anni a Firenze ("io sempre lì tornerò") nelle radio "private, private di tutto" fino ai record di ascolto di Sanremo. "Ora c'è la famiglia, il figlio venuto da uomo maturo: mi godo tutto diversamente adesso. E non ho ambizione: ho fatto tutto e potrei anche ricominciare dalla radio. O da un nuovo Sanremo... magari tra 12 anni". Il conduttore è pronto anche per i David di Donatello: "In quel caso si deve essere un po' Pippo Baudo. Coi comici un po' Arbore e alla Corrida provare a prendere un granello del talento di Corrado, figura enorme della tv. La Rai? Casa mia, io sono come Antognoni e Totti, una vita una maglia". Questo e altro nell'Interrogazione di Alvaro Moretti per Messaggero Tv.
Ultimo aggiornamento: 22 Marzo, 11:16
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