La Polizia di Stato di Ragusa ha arrestato un 21enne per aver compiuto atti sessuali con una minore di anni12. Il soggetto in modo seriale adescava le vittime su gruppi whatsapp e poi le convinceva a compiere atti sessuali ottenendone la fiducia. Decine di contatti al giorno al fine di convincere le vittime ad avere rapporti sessuali anche virtuali, utilizzando un´incredibile perversione.
La tecnica era sempre la stessa: il soggetto partecipava a gruppi whatsapp dove vi sono iscritti numerosi contatti di ragazzine e controllando il profilo di ognuna, passava ai primi messaggi di conoscenza, fino all´invio di foto e video hard. Probabilmente ci sono altre vittime non ancora identificate perché adescate prima dell´inizio dell´attività d´indagine. Il soggetto ha più volte tentato di adescare altre minori che rifiutavano le richieste di invio foto e video asserendo testualmente: "ma io sono piccola ho solo 12 anni". Il 21enne, oltre ad aver compiuto atti sessuali con una delle vittime, (per quanto fino ad ora accertato), ha anche provato a convincere le amiche della minore. "Adesso tocca a te" era questo che diceva alle altre ragazzine ma qualche volta era sfortunato perché rispondevano al telefono i genitori che effettuavano un giusto controllo sullo smartphone delle bambine. fonte Polizia Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev agenziavista.it
© RIPRODUZIONE RISERVATA La tecnica era sempre la stessa: il soggetto partecipava a gruppi whatsapp dove vi sono iscritti numerosi contatti di ragazzine e controllando il profilo di ognuna, passava ai primi messaggi di conoscenza, fino all´invio di foto e video hard. Probabilmente ci sono altre vittime non ancora identificate perché adescate prima dell´inizio dell´attività d´indagine. Il soggetto ha più volte tentato di adescare altre minori che rifiutavano le richieste di invio foto e video asserendo testualmente: "ma io sono piccola ho solo 12 anni". Il 21enne, oltre ad aver compiuto atti sessuali con una delle vittime, (per quanto fino ad ora accertato), ha anche provato a convincere le amiche della minore. "Adesso tocca a te" era questo che diceva alle altre ragazzine ma qualche volta era sfortunato perché rispondevano al telefono i genitori che effettuavano un giusto controllo sullo smartphone delle bambine. fonte Polizia Fonte: Agenzia Vista / Alexander Jakhnagiev agenziavista.it