Fiat-Chrysler, dal crossover Panda-Jeep
al nuovo modello dell'Alfa Duetto

Mercoledì 6 Maggio 2009 di Marco Marelli
Fiat-Chrysler, dal crossover Panda-Jeep al nuovo modello dell'Alfa Duetto
VENEZIA (6 maggio) - Crazy. Pazzo. Ecco com’ considerato da molti Sergio Marchionne, protagonista dell’affaire Fiat-Chrysler. Dicono: “Daimler uscita da Chrysler perch non aveva altre possibilit, e stiamo parlando di Mercedes. Come pensa Marchionne di riuscire in un’impresa dove hanno fallito i tedeschi della Mercedes?”. Crazy, incalzano altri, “perché per salvare la Chrysler ci vogliono tanti soldi e chi li metterà? Poi, i motori piccoli, la tecnologia tanto decantata, l’avevano anche Mercedes e Smart...”. Crazy, sostengono altri ancora, viene naturale pensarlo considerando che “Fiat nello scacchiere mondiale non ha una gamma forte come Volkswagen o Toyota e il centro ricerche Fiat non è… la Nasa. Non a caso Fiat non ha un’ibrida, non ha flotte di vetture a idrogeno…”. E continuano: La Fiat, ad esempio, così come Chrylser, non è presente in Cina, l’unico mercato che tira”. “Crazy - aggiungono - Marchionne lo è perché se fino a pochi anni fa Fiat era alla canna del gas è impensabile che con i tempi necessari, al mondo dell’automobile per uscire da una crisi spaventosa, solo lui sia riuscito a ribaltare la situazione in così poco tempo?”.



IL PROGETTO - Ma “crazy” Marchionne non lo è. Gioca una partita incredibile, conscio che oggi il mondo non è più quello di ieri e che tutto è possibile. Anche l’impossibile. E il matrimonio Fiat-Chrysler è la dimostrazione, a partire dall’annuncio dato dal presidente degli Stati Uniti. Mai nella storia era successo. Ma al di là dei commenti da noi registrati su Marchionne nel mondo dell’automobile internazionale, che comunque vanno considerati, la strada presa dal numero 1 di Fiat può essere vincente per diversi motivi.



FUTURO DA REINVENTARE - Primo perchè l’industria automobilistica mondiale è in uno stato confusionale non indifferente, se si considerano le infinite strade prese da tutti sulla futura mobilità. C’è chi sposa l’elettrico, chi investe nell’idrogeno, chi nel diesel, chi nel metano…per la serie portiamo avanti tutto, poi si vedrà, perché certezze non ve ne sono. La confusione regna sovrana anche nel modello di business. Fino a pochi anni fa era convinzione comune che i soldi si facessero solo con vetture grandi, ora invece sono quasi tutti concordi nel dire che il futuro sarà della piccole e quindi ecco che un’altra convinzione del passato venire meno. Solo dieci anni fa BMW era un modello da seguire perché operava prevalentemente sull’alto di gamma, oggi invece sembra essere in crisi e nessuno la prende più come esempio. Così come fino a pochi mesi fa tutti erano prodighi nei complimenti a Toyota ora invece il colosso giapponese non appare più come un faro. Negli anni Ottanta era scoppiata la mania delle world car, cui aderì anche Fiat con la Palio. A distanza di pochi anni la visione cambiò radicalmente, per poi oggi con alcuni tornare di attualità. La nuova Ford Fiesta viene considerata una world car e va in vendita per la prima volta anche negli USA. Così come fino a pochi anni fa era impensabile fare uscire una nuova generazione di automobili uguale meccanicamente a quella precedente. Ma oggi non è così, e la nuova Golf con le stesse sospensioni e quote assai simili è un caso emblematico.



LA PIATTAFORMA PANDA - In un mondo quindi dove non vi sono più certezze, l’operazione Fiat-Chrysler può riservare grandi sorprese e solo una nuova strada può rendere Davide come Golia, attraverso un nuovo modo di pensare e quindi costruire l’automobile. In questo i moduli meccanici delle Panda nonché della Grande Punto e quindi della Mito, così come quello della segmento C, Bravo e Alfa 149, potrebbero rivelarsi vincenti, soprattutto considerando l’esperienza accumulata con la 500, che deriva appunto dalla Panda ma che i tecnici torinesi, e la determinazione di Marchionne, hanno permesso di ottenere in breve tempo e con contenuti impensabili, per un risultato da un punto di vista industriale ed economico eccezionale, condiviso tra l’altro anche da Ford con la Ka. La piattaforma che serve la Panda e la 500 ha infinite possibilità di sviluppo e da questa base meccanica potrebbero nascere molte vetture, da posizionare su tutti gli angoli della terra. Questa piattaforma potrebbe essere utilizzata anche per il marchio Jeep, e quindi potrebbe servire ben cinque marchi. Fiat attualmente ha in fase avanzata lo sviluppo della 500 familiare con pianale allungato. Ecco quindi che da questa vettura potrebbe nascere già una mini crossover anche per il marchio Jeep.



MOTORE BICILINDRICO - Il motore bicilindrico che debutterà su questa vettura potrebbe già soddisfare il desiderio di Obama e degli americani di avere una piccola vettura assai parsimoniosa e super ecologica. Già questo sarebbe un grandioso risultato perché nessun’altro costruttore ha un motore a due cilindri tanto parco da introdurre a breve. In poche parole con un investimento relativamente importante l’asse Fiat-Chrysler potrebbe realizzare ben cinque vetture di segmento A- B con caratteristiche simili ma contenuti differenti per soddisfare le esigenze dell’automobilista su entrambi i lati dell’Atlantico.



L’ALFA DUETTO - I volumi e le sinergie garantiranno guadagni e prezzi vincenti. Così anche per il segmento C dove dalla futura 147 si potrebbe ricavare in pochissimo tempo una spider, omaggio alla Duetto, quale primo grimaldello per far tornare alla grande il marchio Alfa negli USA. Oggi Fiat nel settore dei motori ne ha azzeccate moltissime come i piccoli diesel a quattro valvole con common-rail o appunto il bicilindrico che arriverà a breve sulla 500 ma anche i nuovi multiair. Per il presente la strada è ben tracciata ed è la vera forza di Marchionne. Ora ci vuole anche un’ampia visione per disegnare la strada del futuro che porti questo Gruppo a posizione di leader assoluto. E sarà la vera, ulteriore, fatica di Marchionne.



LE POTENZIALITÁ - Se saprà valutare opportunamente le potenzialità degli stabilimenti del Gruppo; se saprà indicare quali prodotti costruire per diventare leader; se riuscirà a proporre nuovi veicoli con caratteristiche uniche, che hanno fatto la fortuna anche di Chrysler nel passato come il Voyager; se sarà bravo nel distribuire i prodotti inserendo anche l’Asia, in particolare la Cina; Marchionne avrà vinto non solo la partita più importante della sua vita ma avrà impostato un nuovo metodo di lavoro e avrà portato la Fiat dove mai è arrivata.
Ultimo aggiornamento: 17:18